La concessionaria dell’Ente non era tutelata a riscuoterli – come riporta, anche in prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – poichè, secondo i giudici, a partire da quella data era scaduto il contratto precedentemente stipulato con l’Ente.
In pratica tutti gli atti notificati dalla società di riscossione sono da considerare inesistenti. A confermarlo la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania, sezione 2, che ha accolto l’appello proposto contro Soget Spa da una cittadina salernitana.
Per Palazzo di Città, quindi, l’unica speranza di poter incassare milioni di euro per crediti oramai divenuti prescritti è in una possibile sentenza della Cassazione, ultimo grado di giudizio previsto, favorevole alla società di riscossione.