“Non nascondiamo la preoccupazione per questa significativa flessione, che rappresenta a nostro avviso un indicatore economico fortemente negativo non solo per il Mezzogiorno ma anche per tutto il Paese – ha commentato Domenico De Rosa, CEO del Gruppo SMET – Si tratta infatti di un’ennesima brusca frenata, che in ultima analisi dobbiamo ricondurre all’eccessiva attenzione da parte della BCE al rientro dell’inflazione al 2% e ad una politica monetaria di continuo rialzo dei tassi di interesse, che ha sottratto risorse agli investimenti delle imprese e alla capacità di acquisto dei privati cittadini, danneggiando gravemente l’economia reale. Servono misure urgenti per favorire la ripresa”.
“Operando regolarmente nei retroporti di Salerno e di altri scali del Mezzogiorno, vogliamo esprimere preoccupazione anche per la nuova normativa ZES, che crea una Zona Economica Speciale Unica per tutto il Sud Italia e stabilisce uno speciale credito d’imposta da cui però vengono esclusi settori produttivi strategici, tra cui quello dei trasporti – ha proseguito De Rosa – Confidiamo in modifiche adeguate, che possano attrarre investimenti collegati ai flussi commerciali internazionali”.
Ed ha concluso: “Ci auguriamo che la BCE non alzi i tassi di interesse oltre il 4% toccato con l’ultima stretta di alcuni giorni fa e che già ad aprile 2024 possa avvenire un primo taglio. Ma certo è che la crisi energetica ha contribuito in maniera decisiva alla crescita dell’inflazione. Lo stesso aumento del petrolio, che attualmente sfiora i 100 dollari al barile, rischia di infiammare nuovamente l’inflazione, proprio quando urge un cambiamento radicale nella politica monetaria perseguita dall’Europa”.