Attenzione massima sarà riservata alle misure da inserire nel decreto energia per facilitare il passaggio verso il mercato libero dell’elettricità, uno step rimandato in questi anni ma che ora si rende necessario, anche perché legato agli obiettivi del Pnrr
Il problema maggiore, però, resta la reperibilità delle risorse per la Legge di Bilancio: la Nota di aggiornamento del Def che verrà portata giovedì nel successivo Consiglio dei ministri potrebbe già anticipare un possibile maggior deficit per il 2024, con conseguente stanziamento di maggiori risorse. Per questo si starebbe valutando come possibile entrata anche una tassa sulle vincite dei giochi. L’asticella nel Def era stata fissata al 3,7% e si ragiona su un possibile innalzamento al 3,8 o 3,9% per il 2024
Altra possibile voce di entrata da utilizzare in Manovra, che secondo alcune indiscrezioni si aggirerebbe su un valore tra i 20 e i 25 miliardi, è la tassa sugli extraprofitti delle banche. Con le modifiche il governo punterebbe a mettere insieme una somma tra i 2,5 e i 2,7 miliardi destinati a rifinanziare le misure per il mutuo prima casa
L’accordo sulle modifiche è stato trovato ed è atteso un emendamento del governo, riporta Il Corriere della Sera: “Il prelievo verrà calcolato su una base che esclude il margine di interesse sui titoli di Stato e si potrà scegliere se pagare o destinare al patrimonio l’importo della tassa, sospendendone il pagamento”. L’entità sarebbe stata fissata allo 0,26% dell’attivo “medio ponderato”. Inoltre “la tassa portata a patrimonio sarà versata all’erario solo nel momento in cui quel patrimonio dovesse essere distribuito agli azionisti”
La settimana che arriva si aprirà anche con il bonus carburante, che concentrerà tutte le attenzioni della maggioranza e che dovrebbe essere caricato sulla social card “Dedicata a te”, aggiungendosi al contributo di 380 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità per 1,3 milioni di famiglie con Isee fino a 15mila euro
Secondo il Codacons se la misura fosse confermata si tratterebbe di far tornare ai cittadini lo 0,7% dei 5,6 miliardi incassati dall’erario tra accise e Iva con i recenti aumenti dei carburanti, appena 104 milioni
Per quanto riguarda le bollette è invece in arrivo la proroga del bonus sociale destinato alle famiglie con Isee sotto i 15mila euro. Attenzione massima sarà riservata al capitolo del mercato tutelato, come ha sottolineato il ministro Pichetto Fratin: “Sono in corso valutazioni sul meccanismo di traghettamento al di fuori del mercato tutelato dei clienti domestici, ed in particolar modo dei vulnerabili, tenendo conto dell’instabilità dei prezzi dell’energia in questa fase storica”
Inoltre, a fine settembre scadrà l’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette del gas e l’Iva agevolata al 5%. Il sito Facile.it ha stimato un possibile aumento dei costi fino a 205 euro su base annua, con un rincaro del 16%
Se, oltre agli oneri, anche l’Iva tornasse alla sua aliquota originale, vale a dire 10% per consumi fino a 480 metri cubi e 22% per quelli superiori, l’aggravio complessivo sarebbe di 205 euro su base annua. La stima sull’Iva è basata sul Pun (Prezzo unico nazionale) rilevato ad agosto 2023. Qualora questo dovesse crescere, il peso in valori assoluti dell’imposta sarebbe superiore
Le altre priorità su cui l’esecutivo resta focalizzato sono il taglio del cuneo e gli aiuti alle famiglie, misure per cui si cercheranno le risorse in Manovra, ma restano aperti anche il cantiere delle pensioni e quello della Pubblica Amministrazione
In merito alle questioni aperte per la Pubblica Amministrazione si è espresso anche il ministro Paolo Zangrillo: “Lo scorso anno siamo intervenuti con una tantum ed è chiaro che, se dovessimo pensare al worst case, quanto meno l’una tantum deve essere ribadita. Altrimenti si verrebbe a creare una situazione per cui non solo non abbiamo il rinnovo ma ci sarebbe anche un decalage delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Diciamo che questa è la extrema ratio”