Tifosi che, dopo la conclusione in crescendo della passata stagione agonistica, e le promesse dalla società, non si aspettava tutte queste sofferenze. E, soprattutto, le tante mortificazioni – specie nelle ultime due trasferte, quelle di Lecce ed Empoli, contro due dirette concorrenti per la salvezza – alle quali è stata costretta ad assistere.
I sostenitori della Salernitana – presenti in numero massiccio (oltre mille), anche allo stadio “Castellani”, in una giornata feriale e in un orario particolarmente scomodo – nonostante la prova incolore, hanno incitato la squadra per tutta la partita. E solo al termine del match hanno manifestato, civilmente, il proprio disappunto chiedendo “maggiore rispetto” per la maglia granata.
Sott’esame sono finiti tutti: la squadra, per l’ennesima prestazione al di sotto delle proprie possibilità, l’allenatore Paulo Sousa per le scelte degli uomini da schierare nell’undici iniziale ma anche del modulo con cui affrontare l’avversario di turno, ma anche – se non soprattutto – il direttore sportivo Morgan De Sanctis, alla quale viene rimproverato un mercato estivo non all’altezza delle ambizioni della piazza.
Critiche, specie sui social, non sono state risparmiate anche alla società e, in particolare al presidente Danilo Iervolino, per aver lesinato gli investimenti e aver concentrato le sue attenzioni più su ristrutturazione dell’Arechi, individuazione di uno stadio provvisorio e scelta dell’area per edificare il Centro sportivo di proprietà che nell’allestimento di una squadra più competitiva rispetto a quella dello scorso anno e nel fare chiarezza nei rapporti ancora molto tesi tra tecnico e ds.
Ma la tifoseria è pronta a continuare a garantire il proprio sostegno incondizionato già a partire dalla probante sfida di sabato sera all’Arechi contro la capolista Inter, che divide col Milan la vetta della classifica, dopo l’inatteso scivolone casalingo col Sassuolo.