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Femminicidio di Battipaglia, i familiari di Maria Rosa: “Marco la minacciò già a giugno”

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Emergono ulteriori particolari dalle testimonianze oculari, raccolte dal magistrato titolare dell’inchiesta sul femminicidio di Battipaglia.

«L’aveva minacciata con una penna e poi afferrata per i capelli»: è l’accusa mossa – come riporta, in apertura della prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – all’idraulico 40enne Marco Aiello, che ha tolto la vita alla moglie Maria Rosa Troisi, accoltellandola alla gola.

La suocera voleva proteggerla. Era il pomeriggio del 4 giugno, e l’abitazione del padre dell’idraulico sarebbe stata teatro d’un «litigio così cruento», da indurre la madre di Aiello a trasferirsi per circa 20 giorni dal figlio. Con un proposito: proteggere la nuora dopo quanto accaduto.

Nel corso di quel violento alterco, Aiello avrebbe a più riprese incalzato la moglie, pretendendo di sapere il nome ed il cognome della persona che entrava in casa loro quando lui era assente.

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