No grazie, il caffè mi rende nervoso (di Tony Ardito)

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“Prima il caro-bollette che ha portato ad una impennata dei costi per i pubblici esercizi, poi i rincari delle materie prime spinti dallo scoppio della guerra in Ucraina hanno determinato sensibili aumenti per le consumazioni nei bar italiani e Incrementi dei listini che, come dimostrano i nostri dati, non sono rientrati nonostante la fine dell’emergenza energetica e quotazioni del caffè meno proibitive.

Un danno evidente per le tasche dei 5,5 milioni di italiani che tutti i giorni fanno colazione nei bar dislocati sul Territorio, e per tutti quei cittadini che, nell’arco della giornata, non rinunciano alla classica pausa-caffè”. È un commento amaro quello di Gabriele Melluso, vicepresidente della Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, alla impennata dei prezzi della tazzina di caffè registrata praticamente in ogni dove dal 2021 ad oggi.

Ed infatti – in base allo studio di Assoutenti – rispetto a due anni fa, oggi il caffè consumato al bar costa mediamente l’11,5% in più, con l’espresso che è passato da una media nazionale di 1,04 euro del 2021 agli attuali 1,16 euro. Solo nei bar di tre città italiane, Catanzaro, Reggio Calabria e Messina, si può ancora consumare un espresso a prezzi inferiori a 1 euro a tazzina, mentre in ben 22 province i listini superano quota 1,20 euro.

Il caffè più costoso è quello di Bolzano, con una media di 1,34 euro a tazzina, seguita da Trento (1,31 euro), Belluno (1,28 euro), Padova (1,27 euro), Udine (1,26 euro) e Trieste (1,25 euro). La città con i prezzi più contenuti risulta Messina, con 0,95 euro ad espresso; 0,99 euro a Catanzaro e Reggio Calabria.

Secondo la nota sigla, sono proprio le città calabresi quelle che registrano i rincari più pesanti: stando ai dati ufficiali forniti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Cosenza il caffè al bar è aumentato addirittura del 36,4%, passando da una media di 0,88 euro del 2021 agli attuali 1,20 euro.

A Catanzaro il prezzo sale in due anni da 0,80 a 0,99 euro, facendo segnare un +23,8%. A Pescara gli aumenti sono in media del 22% (da 1 a 1,22 euro), +20,9% a Bari, +19,5% a Palermo. Bergamo, Ascoli Piceno, Trento e Siracusa registrano rincari attorno al +16%. È Aosta la città nella quale i prezzi hanno subito aumenti meno grevi: +2,9%, da 1,05 euro a 1,08 euro. Seguono Lucca (+3,6%) e Cagliari (+3,8%).

Considerato che in Italia le ultime stime registrano circa 6 miliardi di caffè serviti ogni anno dai circa 150mila bar presenti sul Territorio, la pausa-caffè costa oggi ai cittadini la bellezza di 720 milioni di euro in più rispetto al 2021, con un giro d’affari per l’espresso che passa dai 6,24 miliardi di euro di due anni fa ai quasi 7 miliardi di euro del 2023.

di Tony Ardito

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