La donna aveva una grave perdita uditiva bilaterale che non rispondeva ai trattamenti protesici, aggravata da problemi agli occhi che causavano una ipovisione marcata e una bassa qualità di vita. La perdita di entrambi i sensi (udito e vista), l’aveva isolata socialmente causandole una forte depressione, che l’aveva portata anche all’uso di psicofarmaci. Il recupero di almeno uno dei due sensi compromessi diventa così di vitale importanza, in particolare l’udito che non poteva essere migliorato con gli apparecchi tradizionali.
L’intervento messo in pratica dall’equipe medica del Ruggi è stata una procedura complessa, ed ha visto eseguita una mastoidectomia (apertura della mastoide dietro l’orecchio, ndr) in anestesia generale, con l’inserimento di un elettrodo multicanale nel dotto cocleare, dopo aver aperto la cassa timpanica. L’elettrodo, collegato a un magnete posizionato sul cranio, è stato attivato durante l’intervento per verificarne il corretto inserimento. Successivamente, l’impianto è stato connesso a un dispositivo posto dietro l’orecchio e, dopo l’attivazione, è iniziato un processo riabilitativo che ha coinvolto audiometristi e logopedisti specializzati oltre agli otorinolaringoiatri. Il successo dell’operazione è stato confermato anche dalla figlia della donna, che in una nota diffusa dal Ruggi, ha dichiarato:
Mia madre ipovedente con una profonda ed acuta sordità, dopo molteplici visite otorinolaringoiatre aveva perso la speranza, finché ha incontrato il Prof. Salzano e il suo gruppo che le hanno dato la possibilità di ritornare a sentire e la forza di andare avanti tra numerose difficoltà. Mia madre ha cominciato a socializzare e a riconoscere le persone dalla voce, percepisce molti suoni e rumori e per la prima volta questa mattina ha parlato a telefono con la sorella. Siamo infinitamente grati al professore Salzano, alla sua equipe e al Ruggi che con grande umanità e professionalità, sono riusciti a regalare finalmente un sorriso a mia madre.
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