La mostra, esposta a Berlino nel 2022 presso la Vulkanfiberfabrik die Werder/Havel e la prigione di Köpenick, la scorsa primavera è stata presentata in anteprima al Museo archeologico di Sarno, in collaborazione di Nuova Officina Onlus.
A cura di Emanuela Marmo, il progetto nasce con le ricerche di Giuliana Pugliese sulla storia negata delle brigantesse e dei briganti del Mezzogiorno d’Italia.
Grazie al contributo degli gli artisti venuti in seguito, il collettivo si è confrontato con i difficili temi della contemporaneità, indagando i rapporti di forza nelle dinamiche di trasformazione sociale e di contrapposizione. Il brigante, quindi, è diventato un archetipo e un prototipo. Le sue possibili varianti (il dissidente, il ribelle, il partigiano, l’attivista) provengono da luoghi ed epoche differenti eppure simili: sono i nativi scacciati dai loro confini, sono i guerriglieri, sono i fuggiaschi, gli ammutinati, sono i manifestanti. Sono uomini e donne che incarnano lo scarto esistente tra individuo e potere (politico, militare o economico che sia). I briganti sono la “storia difficile da raccontare” perché le biografie confondono la ricostruzione dei fatti o sono volutamente condannate all’oblio.
Dietro le proteste, le resistenze, la dissidenza quali sono le verità negate di oggi e di ieri?
I generi artistici che Hvallo esprime sono eterogenei.
Possiamo trovare tele pittoriche, come quelle della già citata Giuliana Pugliese o di Franco Zalazar (Buenos Aires), disegni, come quelli di Jonata Desogus. Possiamo però anche imbatterci in contribuiti inattesi, come quello della cantante lirica Lisa Böttcher (Berlino) che, alla prospettiva maschile del compositore Daniel Auber sulle donne del brigantaggio, giustappone le “voci” originali di Maria Malibran e Alma Mahler, voci spesso dimenticate dalla tradizione operistica. Un punto di luce sul ruolo storico delle donne, oltre alle brigantesse ritratte a colpi di acrilico, olio e sabbia da Giuliana Pugliese, ricorre anche nelle installazioni di Veronica Rastelli (Napoli) che, pur nella correttezza filologica di dettagli specifici del brigantaggio, ci accompagna verso una dimensione più metaforica sui cicli vita-morte che connotano anche i fenomeni storici.
Il collettivo ospita pittori come Antonio Conte (Napoli), che gioca ironicamente con l’attendibilità della ritrattistica e le sue (false) mitologie, e scultori come Gerardo Rosato (Torino), che lega a fil di ferro il movimento delle masse popolari all’immedesimazione degli spettatori. Il principio compositivo, installativo non è mai accantonato, infatti si correla alle opere di Katharina Forster (Ruhrgebiet) che, attraverso l’utilizzo di materiale di facile reperibilità o di risulta, nel nostro caso i filtri del tè, ci parla di colonialismo, di neo-liberismo, mettendo in discussione il valore della notizia nella formazione della conoscenza.
Da segnalare l’opera di Andrea Linß che dà voce agli ucraini che hanno manifestato a Berlino contro la guerra di aggressione di Putin e contro i suoi crimini di guerra, le opere visuali del duo Madvision (Torino), i riassemblaggi di fotografia e paperwork di Sebastian Klug (Monaco), i lightbox di Giordano Quaresima (Roma), le maschere in gesso che Marco Loddo (Milano) ha realizzato nella prigione di Köpenick come opera nata sul luogo e per il luogo. A Salerno, i calchi in gesso acquistano un valore d’archivio, sono ormai quasi reperti.
Questa breve carrellata evidenzia che in qualsiasi linguaggio ci muoviamo, Hvallo si caratterizza per fluidità, attenzione politica, etica ed empatica, pertanto in ciascun artista e, tra gli artisti stessi, i segni, gli stili, le tecniche trapassano volentieri l’uno negli altri, con esiti seducenti e toccanti.
Durante l’inaugurazione di sabato 7 ottobre alle 19.00 il pubblico sarà coinvolto nella presentazione interattiva dell’opera di Jan-Peter E.R. Sonntag, che richiederà l’utilizzo simultaneo dei telefoni cellulari. I visitatori riceveranno dallo staff le informazioni necessarie per trasformare l’inaugurazione in una performance collettiva. Subito dopo assisteranno all’intensa performance degli allievi del Laboratorio di arti sceniche Duodanza (Sarno) che, con la regia di Carlo Roselli e le coreografie di Carmela Fiore, ci riporteranno ai fatti avvenuti a Genova nel 2001, durante il G8, esigendo la nostra attenzione, il nostro coraggio, le nostre risposte.
L’azione composta di immagini e suoni dell’opera di Sonntag e l’azione teatrale dei giovani attori di Duodanza sintetizzano il progetto curatoriale della mostra.
Damnatio Memorie, giungendo a Salerno, si arricchisce dei contributi del prof Giuseppe Foscari che venerdì 13 ottobre alle 19:00 accompagnerà i visitatori con una narrazione storica colloquiale, elegante e aperta al confronto: chi era e chi potrebbe essere il brigante? Foscari farà luce sugli aspetti controversi che riguardano questa figura. Il supporto di letture, alle quali i visitatori possono aggiungere proposte candidandosi come reader, permetterà alla ricostruzione storica di abbracciare gli spunti e le ferite della contemporaneità: memoria storica cancellata; dissidenza e resistenza; conflitto tra poteri coloniali e/o militari e comunità; conflitto tra memoria collettiva e narrazioni imposte dai vincitori; verità tramandate e verità celate…
A Damnatio memoriae si parla di lotta partigiana, degli scontri di polizia di Orgreave, dei fatti della scuola Diaz, dei desaparecidos, delle proteste degli ucraini contro la politica di Putin… “Di quale memoria cancellata vuoi parlarci tu?”: così gli organizzatori invitano il pubblico a candidarsi come reader scrivendo a emanuelamarmo@gmail.com.
Oltre all’Incontro con la storia insieme al prof. Foscari, altro appuntamento per le letture condivise è fissato a domenica 8 ottobre alle 18:00.
Per concordare con la curatrice interviste o accedere a materiale di dettaglio e di approfondimento, scrivere a emanuelamarmo@gmail.com
Di seguito il programma completo:
sabato 7 ottobre:
ore 19:00: inaugurazione
a seguire: presentazione interattiva dell’opera di Jan-Peter E.R. Sonntag [il pubblico potrà interagire attraverso telefono cellulare]; performance teatro-danza degli allievi del Laboratorio di arti sceniche Duodanza, coreografie di Carmela Fiore, regia di Carlo Roselli.
domenica 8 ottobre:
ore 18:00: reading a cura di Emanuela Marmo.
venerdì 13 ottobre:
ore 19:00 Incontro con la storia insieme al prof. Giuseppe Foscari: chi era e chi è il brigante? L’incontro è animato da letture critiche. Il pubblico può proporre propri brani purché a tema: memoria e dissidenza; oblio e resistenza; conflitto potere-popolo; marginalità e potere; attivismo e contrapposizione. Per accreditarsi come lettori, scrivere a emanuelamarmo@gmail.com
domenica 15 ottobre:
ore 18:00: performance teatro-danza degli allievi del Laboratorio di corsi di arti sceniche Duodanza, coreografie di Carmela Fiore, regia di Carlo Roselli.
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