Che non stia facendo i miracoli dell’anno scorso è vero. Che non stia attraversando il suo miglior momento di forma è altrettanto vero. Che avrebbe bisogno di un periodo per ricaricare le batterie potrebbe essere vero, a 38 anni compiuti e dopo 15 mesi consecutivi molto intensi. Ma far passare, come dice qualcuno, Ochoa come uno dei principali responsabili dell’avvio negativo in campionato della Salernitana no, questo no. Il portiere messicano quest’anno sta rendendo meno della passata stagione quando, da gennaio in avanti, è stato spesso uno dei migliori. Quelle sue prestazioni, condite da alcuni record per numero di parate in serie A, furono notate da molti e spinsero la Salernitana a rinnovargli il contratto senza indugio. Ora Memo è al centro delle critiche per le partite disputate al di sotto degli standard a cui ci aveva abitati nei mesi scorsi. Un fastidioso torcicollo lo mette in dubbio e allerta Costil. Ma Ochoa resta un giocatore importante per la Salernitana. Ricordiamo che a luglio ha vinto la Gold Cup, l’ennesimo trofeo di una carriera incredibile con la sua nazionale. Nessun portiere nella storia del Messico si è aggiudicato per cinque volte il trofeo della Concacaf. Un altro record per Memo che ha disputato cinque mondiali ed è il portiere con più presenze con la maglia del Tricolor. A giugno ha conquistato il terzo posto alla Concacaf Nations League. Nel palmares ha anche un bronzo alla Copa America del 2007 e un altro bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, anno in cui ha conquistato pure l’argento alla Concacaf Nations League. Al di là di un breve periodo di riposo a fine luglio, la sua è una stagione lunghissima, iniziata a luglio 2022 in Messico con il Club America, proseguita con il Mondiale in Qatar e poi a gennaio con il trasferimento ufficiale a Salerno dove aveva iniziato ad allenarsi già durante i giorni di Natale.