Risolta la grana Dia, sperando che il senegalese raggiunga velocemente il top della condizione e che giochi con più serenità, mister Sousa e i suoi collaboratori devono trovare il modo di garantire all’ex Villareal rifornimenti più assidui. Sia nel finale della gara di Lecce che contro l’Inter, Dia ha ricevuto pochi palloni giocabili e tramutabili in tiri in porta.
Un po’ perché, come succede dall’inizio dell’anno, la Salernitana si presenta nella metà campo avversario con un numero esiguo di uomini, e quindi ha scarso peso specifico. Un po’ per “letture” sbagliate delle situazioni di gioco. E un po’ pure per un pizzico di “egoismo”: quando si va sotto, cosa che è successa puntualmente, è parso evidente soprattutto nelle ultime gare che i singoli provino a risolverla individualmente invece di continuare a mettere in pratica ciò su cui si lavora durante la settimana. E così, inutile dirlo, non si va lontano.
In attesa del miglior Dia, il più continuo per rendimento negli ultimi turni è risultato Cabral, ma tutti i componenti del reparto avanzato possono e devono fare di più e, inoltre, anche il lavoro senza palla da parte di esterni e centrocampisti può essere fatto in maniera più incisiva (vedi il gol annullato per questione di centimetri a Legowski, che aveva avuto il merito di attaccare lo spazio con decisione).