Il commissario tecnico, con le sue idee, le sue scelte tattiche e la capacità di motivare la squadra, può fare la differenza in termini di risultati ed è spesso decisivo (in positivo o in negativo) per le sorti di una singola stagione.
Un mestiere sempre in bilico fra gioie e dolori, gloria e precariato e in caso di risultati negativi a pagare per primo è solitamente lui. E’ chiaro in definitiva che ai tecnici vengono riconosciute grandi responsabilità, a testimonianza di quanto siano fondamentali le sue capacità per i club del massimo campionato italiano.
Si tratta dunque di soldi ben spesi? Non sempre e vediamo perché. Time2play ha realizzato la classifica del miglior rapporto qualità-prezzo degli allenatori in Serie A, mettendo in relazione il monte ingaggi con i punti in classifica ottenuti dalla squadra.
Lo stipendio di un allenatore viene determinato dalla sua notorietà, dai successi conseguiti in carriera e ovviamente dalla disponibilità economica del club che guida. Anche i risultati ottenuti nella stagione precedente possono influire sull’ammontare dell’ingaggio.
E le differenze retributive in Serie A sono notevoli: si passa dai 7 milioni di euro all’anno di Allegri (Juventus) e Mourinho (Roma) ai 500 mila di D’Aversa (Lecce) e Gilardino (Genoa). Nel mezzo ci sono Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter, che con uno stipendio di 5,5 milioni di euro netti è il terzo allenatore meglio retribuito della Serie A. Giù dal podio, Stefano Pioli (Milan, 4 mln), e a seguire, a pari merito, Maurizio Sarri (Lazio), Luciano Spalletti (Napoli) e Gian Piero Gasperini (Atalanta): per loro la retribuzione si attesta sui 3 milioni all’anno. Mister Motta al Bologna e Juric al Torino guadagnano 2 milioni, poco meno Vincenzo Italiano alla Fiorentina (1,7 mln), Claudio Ranieri al Cagliari (1,5 mln) e Paulo Sousa alla Salernitana (1,2 mln). Cifra tonda, 1 milione, per Dionisi (Sassuolo), Baroni (Verona) e Palladino (Monza). Solo per 5 allenatori l’ingaggio è inferiore al milione di euro: Andrea Sottil, guida tecnica dell’Udinese, percepisce ‘solo’ 750 mila euro per un contratto annuale. Stessa cifra per Eusebio Di Francesco al Frosinone. L’Empoli per Mister Andreazzoli spende 600 mila euro. A chiudere la classifica ci sono le panchine di Genoa e Lecce: Alberto Gilardino e Roberto D’Aversa si fermano al mezzo milione.
Le differenze retributive tra gli allenatori più popolari e quelli di squadre meno blasonate è rilevante. Ovvio che i migliori costano di più. Ma non è sempre detto. Dunque chi è il miglior allenatore di questa Serie A, considerando i punti in classifica e il suo prezzo di ingaggio? Vediamo insieme per quale panchina è stato fatto il miglior acquisto in base al rapporto qualità-prezzo.
Mettendo in relazione il monte ingaggi delle 20 panchine del massimo campionato italiano con i punti ottenuti finora dai club, ha stilato la classifica dei tecnici con il miglior rapporto qualità-prezzo
Di seguito alcuni dati interessanti:
– Sousa, 3 i punti in classifica: il costo per la Salernitana è di 400 mila euro ognuno
– D’Aversa è il miglior acquisto per le panchine in Serie A, finora il Lecce ha pagato poco più di 45 mila euro per ogni punto in classifica
– Gilardino, l’artefice del ritorno in Serie A per il Genoa: per ogni punto sono stati spesi 62 mila euro
– 9 i punti in classifica per Di Francesco, il costo unitario per i ciociari è di 83 mila euro
– Mourinho, la spesa per i giallorossi è stratosferica: 875 mila euro per ogni punto dello Special One
Fonte Time2play