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Salerno: assemblea regionale dei Sindaci della Campania. Tra i temi il terzo mandato

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Affollata la prima  giornata dell’assemblea regionale dei Sindaci della Campania.  Una due giorni ricca di incontri, dibattiti, approfondimenti su temi di straordinaria attualita: la scuola e la formazione, le risorse del PNRR e i fondi europei, l’autonomia differenziata, la riforma del Tuel, l’abuso di ufficio, il terzo mandato, la sanita’ ed altro.  Stamattina relazioni del Presidente Nazionale Anci  Antonio De Caro e del Presidente Regionale Anci Carlo Marino.  Fra gli ospiti Sottosegretari, Parlamentari, Assessori e Consiglieri Regionali, Societa’ Civile.  Nel mio intervento al  panel “Sicurezza e Periferie”, tema assolutamente caldo e sensibile per i cittadini, ho ribadito la straordinaria collaborazione istituzionale che i Sindaci danno, anche attraverso i     Patti per la Sicurezza, alle Forze dell’Ordine.  La sicurezza ha pero’ bisogno di investimenti importanti anzitutto per dare a Polizia e Carabinieri congrue risorse umane, finanziarie, strumentali.

 

Terzo mandato? La linea è sempre stata quella di far esprimere i cittadini. Non esiste nessuno paese europeo che ha limiti di mandato». Lo ha detto a Salerno il presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro.
«L’unico è il Portogallo che ne ha quattro, a Parigi puoi fare il sindaco tutta la vita – ha detto a margine dell’assemblea regionale dell’Anci Campania – in questo paese non puoi fare il sindaco per più di due mandati, siamo la figura istituzionale in contrapposizione ai parlamentari che possono farlo per tutta la vita. Credo non sia giusto. Se un sindaco lavora, resta altrimenti i cittadini lo mandano a casa. Non si può dire la stessa cosa per i parlamentari che sono quelli che fanno le leggi e non vogliono modificare la legge sui sindaci». «Loro molte volte non sono nemmeno conosciuti dai cittadini, sono capilista, si mette una crocetta sul partito, nella maggior parte dei casi ad un parlamentare conviene stare dietro la porta del capo del partito piuttosto che in mezzo alla gente a trovare consenso – ha concluso – per un sindaco questo non funziona».

 

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