Inizia l’era Inzaghi: Pippo entusiasta e travolgente, “Ecco perchè ho scelto la Salernitana”

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Filippo Inzaghi si è presentato ai tifosi della Salernitana. Nella giornata di mercoledì 11 ottobre infatti, il nuovo allenatore del club ha parlato in conferenza stampa. Inzaghi arriva al posto di Paulo Sousa, esonerato dalla società negli scorsi giorni ma già durante la sua presentazione ha dimostrato grande voglia ed entusiasmo:

“Ringrazio tutte le persone che mi hanno contattato, è un qualcosa di travolgente. Ero stanco di riposarmi, non ne potevo più. Aspettavo la chiamata giusta, mi ero un po’ stufato di quello che mi era successo e di alcuni trattamenti umani. Non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità. Puoi vincere o perdere ma devi essere onesto intellettualmente. Guardavo il telefono ogni momento e aspettavo la chiamata di gente come Iervolino e come De Sanctis”.

“Io ed il mio staff possiamo tornare a lavorare come ci piace, quando ci hanno messo in condizione di farlo i risultati sono sempre arrivati. Faccio un grande in bocca al lupo a Paulo Sousa che ha fatto molto bene, io voglio valorizzare questi giocatori e arrivare alla salvezza. Ma abbiamo bisogno di voi. Se la Salernitana retrocede è un male per tutti. Se dovete criticare fatelo con me che ho le spalle larghe e sono abituato da 30 anni a questa parte! Ho segnato 300 gol e mi dicono che non sapevo fare uno stop. Quello che conta è che la gente ci apprezzerà per l’atteggiamento. Se potete aiutateci, abbiamo bisogno di affetto e di aiuto. So già che pubblico c’è, in questo stadio ho fatto doppietta nel 1998. Nel riscaldamento non riuscivo nemmeno a parlare con i compagni, a Monza c’erano 3000 persone e questa cosa mi ha colpito”.

Inzaghi non entra nello specifico tecnico ma punta alla testa della squadra: “In questo momento parlare di moduli è prematuro. Se pensassi di avere un modulo che fa vincere le partite… sono stato esonerato con qualsiasi modulo e ho vinto con qualsiasi modulo. Sono numeri, bisogna riportare entusiasmo, convinzione, lavorerò sul far tornare i giocatori spensierati, devono capire che possono giocarsela con tutti. Non ci salviamo coi nomi ma con i fatti”.

“Non posso fare promesse ma solo dire che se diranno che la squadra non lotta avrò perso e potrò andare a casa. Tutti vogliono giocare bene ma dobbiamo essere bravi a vincere anche quando giochiamo male, questo fa grande una squadra. L’anno scorso mi divertiva vedere la Salernitana, non ha perso elementi e ha preso gente brava. I giovani vanno supportati. Dobbiamo dimostrare il valore sul campo, quando ricominceremo avremo partite toste, per fortuna c’è la sosta ma non abbiamo 8 nazionali e questo fa capire che questa rosa non dovrebbe lottare per non retrocedere”.

“Il grosso problema dei giocatori è che si sentono a volte meno forti di quel che sono, si accontentano. Nella mia carriera ho cercato di tirare sempre fuori il meglio. C’è una società seria, un presidente che non fa mancare nulla e dobbiamo meritarcelo. La passione dei tifosi meritano massimo impegno. So dell’amicizia tra tifoserie di Reggio e Salerno, ho ancora una ferita e sono certo che la gente reggina sarà in primis tifosa della Salernitana. Uno che fa i gol di Dia è una prima punta, può giocare anche in appoggio ma va recuperato, se non fa 15 gol facciamo fatica a portare a casa le penne. Ha le potenzialità per farli, cercheremo di metterlo nelle condizioni giuste”.

“Da giocatore come da allenatore ho vinto e ho perso, quando perdo mi rialzo ancora più forte, cerco di aggiornarmi, cambio idee e non mi fossilizzo. Ci sono allenatori che vincono le Champions e poi vengono esonerati. Un tecnico non peggiora, per ottenere risultati ci vuole tutto il contesto. La cosa principale sono i calciatori, qui ho tutto, cercherò di fare meno danni possibili, noi allenatori pensiamo di aver inventato il calcio ma dobbiamo solo trovare il vestito giusto a questa squadra per valorizzare al massimo la rosa. cercherò di togliere ogni alibi ai giocatori che sono abili a muoversi tra essi. Qui devono dare il massimo”.

Inzaghi ha già le idee chiare su come schierare la sua Salernitana: “Mi piace individuare quei calciatori di cui non posso fare a meno. Potremmo metterci a 4 o a 5, vedremo. La visione di calcio che ho col presidente è molto simile. Sono uno di quelli che, se a 10 minuti dalla fine sta vincendo, non mette dentro l’attaccante ma aggiunge un difensore”.

“Gli altri mettono le punte, a me tocca stare più attento. Io sono una persona molto pratica, non vendo un prodotto che si chiama Inzaghi. A me interessa vincere le partite, l’attacco è il reparto più forte della Salernitana e cercherò di far coesistere più giocatori di qualità possibile. Ma se non corrono stanno fuori, la collaborazione deve essere totale tra i dieci giocatori di movimenti. Se i difensori vedono il centravanti rincorrere trovano ulteriore carica agonistica”.

Inzaghi è più preoccupato che l’attacco non segna o che la difesa prende tutti questi gol?

“Se mi preoccupasse qualcosa non sarei qua. I risultati arrivano col lavoro e occorre pazienza. A me spaventano di più i giornalisti. In questo momento abbiamo bisogno di aiuto. Io vengo da un’esperienza particolare, da ultimo arrivato lancio un appello: tenetevele strette queste società, un giorno le rimpiangerete. Il trasporto del presidente mi ha colpito, vedo la sofferenza personale nel vedere la squadra penultima in classifica e voglio renderlo orgoglioso di me, di noi, della squadra. Non vedo l’ora di iniziare. sono in giro con la stessa borsa da tre giorni e sono stato sveglio tutta la notte aspettando la risposta definitiva del patron. I miei figli piangevano, ma la mia passione per questo lavoro è straordinaria. Nessuno mi ha mai regalato nulla e sono qui per chiedere alla squadra di sudare la maglia”.

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