Arrivato alla stazione di Salerno intorno alle ore 13, Super Pippo è stato accompagnato al Mary Rosy dove era già presente il suo staff, formato dal secondo Maurizio D’Angelo, dal preparatore Alimonta, dal collaboratore Cominotti e dal match analyst Baggio.
Inzaghi ha incontrato i giornalisti prima di dirigere il suo primo allenamento con la squadra priva comunque di otto elementi, (Ochoa, Daniliuc, Pirola, Gyomber, Legowski, Kastanos, Sfait e Dia) impegnati con le rispettive nazionali.
L’ex tecnico della Reggina si è legato al club granata fino a giugno per un ingaggio di 550mila euro con una opzione di rinnovo in caso di salvezza che gli farebbe in automatic raddoppiare lo stipendio e, di fatto, guadagnare esattamente la stessa cifra che entrerà sul conto in banca di Paulo Sousa, titolare di un contratto da 1,1 milioni.
LE PRIIME PAROLE DEL PRESIDENTE IERVOLINO
“Abbiamo preso 17 gol in 8 partite e siamo la stessa squadra dello scorso anno. Abbiamo investito 20milioni di euro per trattenere Dia e Pirola trattenendo il terzo capocannoniere della scorsa stagione ed il difensore capitano dell’Under 21. La squadra si è rinforzata rispetto all’anno precedente ma non ha il carattere dello scorso anni ed è anche colpa nostra”.
Il patron è fermo nei toni e nei contenuti: “Sono più che convinto che rimarremo in Serie A. Basta con le offese, con le mortificazioni e le minacce. Il mio invito è quello di essere uniti più che mai e con moderazione ad andare avanti e mi rivolgo alla stampa che deve essere avamposto a difesa della verità. Non voglio una cattiva informazione e non tollereremo più questi atteggiamenti. Non si possono riempire le pagine dei giornali con le interviste fatte ai detrattori”.
“Oggi presentiamo il nuovo mister: Inzaghi è stato scelto perché crede nel valore di questa rosa ed ha la mentalità del vincente inoltre mi ha colpito per il suo entusiasmo. Ha fatto cose straordinarie dentro e fuori dal campo. Per me la cosa più importante è il risultato sul rettangolo di gioco”.
Un passaggio sul passato: “Sousa non è più allenatore della Salernitana perché non abbiamo conseguito i risultati sperati. Io non sono il miglior Presidente, ma metto passione ed investimenti e soprattutto cerco di imparare velocemente dai miei errori. Ci sono cose che mi feriscono e mi fanno male. Personalmente ho avuto una piccola questione solo con un Procuratore che mi ha anche chiamato e chiesto scusa così da fare fatto pace. Sono l’unico Presidente che difende i diritti dei procuratori”.
Il progetto Salernitana ed i detrattori: “Ho sentito in giro già la la fandonia del paracadute, di retrocessione. Chi mastica di finanza non può dire queste cose. Per me sarebbe un fallimento economico e personale. Mi hanno detto di non mantenere le promesse: forse vi ho abituato troppo bene con la mia euforia eccessiva, le mie parole si sono trasformate in qualcosa di più e in aspettative straordinarie. Ho parlato di salvezza e più che comprare il terzo marcatore, il capitano dell’under21 e non vendere nessuno non potevo fare”.
“Salerno resta la tifoseria più bella d’Italia, lo dimostra la scenografia che abbiamo visto in Salernitana-Inter. Ma dietro a quella passione c’è una sacca di tifosi o pseudo tifosi che invece offendono, minacciano e sono pessimisti. E’ il momento di contestare questi contestatori che vogliono il male della Salernitana e della città perchè sfilacciano il legame che stiamo costruendo. Sono loro a rompere il progetto, le polemiche non fanno vincere le guerre. Ottimismo! Benvenuto a mister Inzaghi, augurandogli ogni bene senza bastoni tra le ruote”.
Al presidente viene chiesto se ci siano novità sul centro sportivo? “Stiamo sviluppando un progetto per aree di campi da gioco e di intrattenimento per creare un centro di formazione interno e una palestra per i giovani. Tutto deve essere compatibile col piano regolatore. Siamo in una fase embrionale, l’area è stata identificata. Se non ci danno il disco verde stiamo bene qui. Al Mary Rosy c’erano campi di patate, abbiamo speso 500mila euro per tre campi idonei per una squadra di serie A. Non è la struttura che ho preso io, vi invito a vedere ora il terreno di gioco”.
Infine sulla querelle estiva con Boulaye DIA: “Sembra che io voglia mettere sotto il tappeto delle cose. Il giocatore, dopo aver fatto il terzo cannoniere di Serie A avrebbe gradito andare in un grande club. La gestione evidentemente di questo malessere, per sue legittime aspettative, ma è un nostro tesserato e ha portato a qualche mal di pancia. Poi è subentrato un infortunio, alcuni hanno ipotizzato un finto infortunio, ora è rientrato tutto, ho parlato col giocatore”.
“Questo deve far pensare e quanto sia difficile portare calciatori qui, abbiamo dovuto strapagare tanti giocatori per costruire una squadra credibile. Qualche investimento l’abbiamo sbagliato, ad oggi dobbiamo anche riprendere in mano un discorso e dall’anno prossimo andare in sostenibilità economica. Il giorno in cui sarà così non si dovrà dire che il presidente deve gettare soldi dalla finestra”.
“Non possiamo perdere 20-30 milioni all’anno, li abbiamo persi per il terzo anno, poi dovremo andare in equilibrio finanziario ma se montiamo polemiche scapperanno tutti. Perchè non mi chiedete chi compriamo a gennaio o di vendere la barca? Siamo seri. Facciamo tutti le cose serie, raccontiamo che stiamo vivendo un bel momento negli ultimi tre anni, vogliamo conservare la serie A, abbiamo le persone giuste per poterlo fare, qualche ingranaggio non è andato bene, abbiamo una squadra solo in maniera minuscola cambiata ed è rinforzata. I risultati non sono matematica. Dobbiamo accendere la fiaccola del talento dei giocatori che abbiamo”.
LE PRIME PAROLE DI PIPPO INZAGHI
“Ringrazio tutte le persone che mi hanno contattato, è un qualcosa di travolgente. Ero stanco di riposarmi, non ne potevo più. Aspettavo la chiamata giusta, mi ero un po’ stufato di quello che mi era successo e di alcuni trattamenti umani. Non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità. Puoi vincere o perdere ma devi essere onesto intellettualmente. Guardavo il telefono ogni momento e aspettavo la chiamata di gente come Iervolino e come De Sanctis”.
“Io ed il mio staff possiamo tornare a lavorare come ci piace, quando ci hanno messo in condizione di farlo i risultati sono sempre arrivati. Faccio un grande in bocca al lupo a Paulo Sousa che ha fatto molto bene, io voglio valorizzare questi giocatori e arrivare alla salvezza. Ma abbiamo bisogno di voi. Se la Salernitana retrocede è un male per tutti. Se dovete criticare fatelo con me che ho le spalle larghe e sono abituato da 30 anni a questa parte! Ho segnato 300 gol e mi dicono che non sapevo fare uno stop. Quello che conta è che la gente ci apprezzerà per l’atteggiamento. Se potete aiutateci, abbiamo bisogno di affetto e di aiuto. So già che pubblico c’è, in questo stadio ho fatto doppietta nel 1998. Nel riscaldamento non riuscivo nemmeno a parlare con i compagni, a Monza c’erano 3000 persone e questa cosa mi ha colpito”.
Inzaghi non entra nello specifico tecnico ma punta alla testa della squadra: “In questo momento parlare di moduli è prematuro. Se pensassi di avere un modulo che fa vincere le partite… sono stato esonerato con qualsiasi modulo e ho vinto con qualsiasi modulo. Sono numeri, bisogna riportare entusiasmo, convinzione, lavorerò sul far tornare i giocatori spensierati, devono capire che possono giocarsela con tutti. Non ci salviamo coi nomi ma con i fatti”.
“Non posso fare promesse ma solo dire che se diranno che la squadra non lotta avrò perso e potrò andare a casa. Tutti vogliono giocare bene ma dobbiamo essere bravi a vincere anche quando giochiamo male, questo fa grande una squadra. L’anno scorso mi divertiva vedere la Salernitana, non ha perso elementi e ha preso gente brava. I giovani vanno supportati. Dobbiamo dimostrare il valore sul campo, quando ricominceremo avremo partite toste, per fortuna c’è la sosta ma non abbiamo 8 nazionali e questo fa capire che questa rosa non dovrebbe lottare per non retrocedere”.
“Il grosso problema dei giocatori è che si sentono a volte meno forti di quel che sono, si accontentano. Nella mia carriera ho cercato di tirare sempre fuori il meglio. C’è una società seria, un presidente che non fa mancare nulla e dobbiamo meritarcelo. La passione dei tifosi meritano massimo impegno. So dell’amicizia tra tifoserie di Reggio e Salerno, ho ancora una ferita e sono certo che la gente reggina sarà in primis tifosa della Salernitana. Uno che fa i gol di Dia è una prima punta, può giocare anche in appoggio ma va recuperato, se non fa 15 gol facciamo fatica a portare a casa le penne. Ha le potenzialità per farli, cercheremo di metterlo nelle condizioni giuste”.
“Da giocatore come da allenatore ho vinto e ho perso, quando perdo mi rialzo ancora più forte, cerco di aggiornarmi, cambio idee e non mi fossilizzo. Ci sono allenatori che vincono le Champions e poi vengono esonerati. Un tecnico non peggiora, per ottenere risultati ci vuole tutto il contesto. La cosa principale sono i calciatori, qui ho tutto, cercherò di fare meno danni possibili, noi allenatori pensiamo di aver inventato il calcio ma dobbiamo solo trovare il vestito giusto a questa squadra per valorizzare al massimo la rosa. cercherò di togliere ogni alibi ai giocatori che sono abili a muoversi tra essi. Qui devono dare il massimo”.
Inzaghi ha già le idee chiare su come schierare la sua Salernitana: “Mi piace individuare quei calciatori di cui non posso fare a meno. Potremmo metterci a 4 o a 5, vedremo. La visione di calcio che ho col presidente è molto simile. Sono uno di quelli che, se a 10 minuti dalla fine sta vincendo, non mette dentro l’attaccante ma aggiunge un difensore”.
“Gli altri mettono le punte, a me tocca stare più attento. Io sono una persona molto pratica, non vendo un prodotto che si chiama Inzaghi. A me interessa vincere le partite, l’attacco è il reparto più forte della Salernitana e cercherò di far coesistere più giocatori di qualità possibile. Ma se non corrono stanno fuori, la collaborazione deve essere totale tra i dieci giocatori di movimenti. Se i difensori vedono il centravanti rincorrere trovano ulteriore carica agonistica”.
Inzaghi è più preoccupato che l’attacco non segna o che la difesa prende tutti questi gol?
“Se mi preoccupasse qualcosa non sarei qua. I risultati arrivano col lavoro e occorre pazienza. A me spaventano di più i giornalisti. In questo momento abbiamo bisogno di aiuto. Io vengo da un’esperienza particolare, da ultimo arrivato lancio un appello: tenetevele strette queste società, un giorno le rimpiangerete. Il trasporto del presidente mi ha colpito, vedo la sofferenza personale nel vedere la squadra penultima in classifica e voglio renderlo orgoglioso di me, di noi, della squadra. Non vedo l’ora di iniziare. sono in giro con la stessa borsa da tre giorni e sono stato sveglio tutta la notte aspettando la risposta definitiva del patron. I miei figli piangevano, ma la mia passione per questo lavoro è straordinaria. Nessuno mi ha mai regalato nulla e sono qui per chiedere alla squadra di sudare la maglia”.