Finanziati per 500mila euro i lavori di riqualificazione interna ed esterna della Villa Romana di Sava, a Baronissi. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno curerà il progetto. La prima rata del finanziamento (150.000 euro) è già disponibile presso il Segretariato Generale (MIC) dei Beni Culturali della Campania. L’importo concorrente fino a 500.000 euro sarà disponibile alle due prossime annualità. “Una notizia bellissima – sottolinea con orgoglio il sindaco Gianfranco Valiante – che mi è stata comunicata direttamente dalla Soprintendente Raffaella Bonaudo che curerà il progetto di riqualificazione. Dopo anni di interlocuzioni, solleciti, impegni, il finanziamento dell’Antica Villa Romana di Sava è finalmente realtà. I lavori permetteranno di recuperare la parte esterna dell’edificio intervenendo sia sulle facciate, sia sulla copertura, al fine anche di salvaguardare dalle infiltrazioni e dal deterioramento gli spazi interni che custodiscono opere artistiche di indubbio valore”. La Villa di Sava è una delle testimonianze archeologiche più importanti di tutta la Valle dell’Irno. Costruita nel I sec. a.C. nei pressi di una strada consolare, conserva dei bellissimi affreschi riconducibili al XV secolo. La Villa è anche conosciuta come “Catacombe”, poiché nell’epoca paleocristiana il complesso fu utilizzato come luogo di sepoltura. Il vero punto di forza sono gli affreschi, risalenti all’ultimo periodo del Medioevo: le bellissime figure dei Santi fanno pensare ad una netta trasformazione della Villa in luogo di culto. Le strutture ipogeiche e romane furono sapientemente sfruttate nel XIV secolo per la costruzione della Chiesa di Sant’Agnese, patrona di Sava di Baronissi. Qui, le famiglie nobili del comune salernitano adottarono la Villa come zona di preghiera trasformando i suoi ambienti in cappelle gentilizie decorandole con pitture ex-voto.