“La vita che ci è stata donata resta un mistero, la fede nel Cristo risorto non elimina la sofferenza e non potrà dare risposte ai nostri perché ma la nostra vita non è destinata a finire così, siamo tutti in attesa della Resurrezione – ha poi aggiunto, come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online, il parroco di Pontecagnano – Davanti alla morte solo il silenzio, la sofferenza si affaccia alla vita ma forte è la sua fede. Le parole di Gesù e del Vangelo di Giovanni sono un porto per ciascuno di noi. Coloro che credono in Dio raggiungeranno la vita eterna”.
Don Antonio pone poi l’attenzione sul giovane morto lo scorso 14 agosto mentre era in barca con i suoi amici: “L’anima di Manuel è nelle mani di Dio e questo ci conforta. La presenza così folta oggi rappresenta la vicinanza alla famiglia che ha tanto sofferto in questi giorni. Abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto ai suoi familiari“.
Don Antonio ricorda Manuel come un ragazzo gioioso che amava la vita e l’amore e “oggi dal cielo sta guardando questa folla che ha una grande speranza, è qui con le lacrime agli occhi ma pieni della luce di Dio perché Manuel oggi è nelle sue mani, come lo sono le anime dei giusti e Manuel era un ragazzo giusto – ha aggiunto il sacerdote – Non chiediamoci perché, non sappiamo la risposta, la sapremo solo quando la nostra vita terminerà la sua corsa e saremo al cospetto di Dio”.
E poi, con la voce rotta dal pianto, si rivolge ai tanti giovani presenti: “A voi ragazzi dico: amate la vita senza farvi del male, vivendo questa esperienza che il Signore ci offre in modo giusto.
Manuel lo ha fatto nella sua breve vita ma ha dato il massimo di sè stesso, ha dato quanto poteva offrire e questo è il motivo per cui amava vivere nell’amicizia consumandosi per tutti, in special modo per la sua famiglia e la sua casa”.