Durante l’incontro, il console ha evidenziato le differenze tra la sanità americana e quella italiana, più predisposta all’umanizzazione delle cure.
Una testimonianza concreta è stata fornita dalla lettera di un’infermiera americana, che durante una vacanza in Italia, ha subito la frattura del femore, con ricovero e conseguente operazione chirurgica al Ruggi.
La paziente, tornata a camminare dopo soli due giorni, una volta rientrata negli Usa e dopo un controllo nel più importante ospedale ortopedico degli States, ha raccolto la sorpresa entusiasta di medici e fisioterapisti americani per i brevi tempi di recupero.