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Vertenza Fos, arriva la fumata bianca sulla cassa integrazione per lo stabilimento di Battipaglia

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Vertenza Fos, arriva la fumata bianca sulla cassa integrazione per lo stabilimento di Battipaglia.  Azienda e sindacati, infatti, hanno trovato un accordo nella riunione tenutasi stamane in Confindustria.

Le parti, nel dettaglio, hanno deciso che la cassa integrazione ordinaria ci sarà per 13 settimane consecutive, dal 16 ottobre prossimo al 14 gennaio del 2024, ma di fatto passando dalla richiesta iniziale di sospensione a zero ore, quindi con fermo totale della produzione ad una cassa a rotazione con un 20% di produzione da fare rispetto al piano annuale previsto per per l’anno un corso. L’intervento riguarderà l’intero organico, pari a 289 unità, per l’intera attività lavorativa e, compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive e organizzative, si darà corso alla rotazione tra i lavoratori sospesi.

L’azienda ha assicurato che anticiperà il trattamento di integrazione salariale ordinaria alle normali scadenze di paga, mentre i lavoratori potranno fruire delle ferie residue maturate e non godute preventivamente all’utilizzo della cassa integrazione. Per l’organizzazione del lavoro, inoltre, l’azienda richiamerà in fabbrica coloro che hanno un minor residuo di ferie disponibile in caso si debbano impiegare più maestranze rispetto a quanto inizialmente pianificate. Modificato, infine, il premio di risultato nei volumi previsti ad inizio 2023.

“Mai era stata fatta la cassa integrazione in questa azienda, eccezion fatta per il periodo dell’emergenza Covid. E la cosa ci preoccupa ancora di più visto che la fibra ottica è sulla bocca di tutti e questa azienda si occupa di ciò. In Francia, l’azienda di gemella di Battipaglia sta sopperendo a queste difficoltà contribuendo al fabbisogno interno. Questo in Italia non accade nonostante ci sia un nuovo governo, che ha anche cambiato il nome di un ministero che ora ha l’obiettivo di tutelare il Made in Italy. E questo ci preoccupa non poco, Il futuro non ci fa stare tranquilli perché l’azienda non ha un piano strategico per lo stabilimento Battipaglia, inoltre per il 2024, le ipotesi di produzione previste ci lascia attoniti, in quanto lasciano intendere ad una possibile prolungato del ricorso agli ammortizzatori sociali.Ecco perché per noi questa cassa integrazione è una sconfitta e non una vittoria”, ha spiegato Carmine Rubino, segretario generale dell’Ugl Salerno: “Il dragone cinese anche questa volta ci ha messo lo zampino. Certamente ci aspettavamo di più da parte della politica, da questo e dai governi precedenti. Un’eccellenza come lo stabilimento Fos di Battipaglia è patrimonio di tutti e non solo dei salernitani. In Francia l’hanno capito bene e tutelano l’azienda gemella. Qui, nonostante l’accezione  Made in Italy sia sulla bocca di tutti non l’abbiamo ancora capito, dal canto suo invitiamo Prysmian ad essere chiara su cosa realmente vuole fare per la Fos, che vede impegnati 300 lavoratori fissi, più circa 70 interinali già sospesi dallo scorso 1 settembre e circa 200 lavoratori dell’indotto. Sia chiaro: la Ugl tutta farà tutto ciò che sarà necessario per scongiurare il peggio”.

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