La problematica maggiore riguarda la carenza di medici strutturati rimasti in corsia. Negli ultimi anni, infatti, oltre 22 medici hanno, per diverse ragioni, lasciato il reparto in questione che è supportato da specializzandi volenterosi ma, certamente, privi dell’esperienza richiesta per gli interventi di chirurgia d’urgenza.
«A ciò si aggiunge che chirurghi d’urgenza, distolti dalle loro specifiche funzioni, nonostante siano in numero estremamente ridotto in reparto, siano chiamati a partecipare in maniera costante e massiccia ai turni di Pronto Soccorso e vengano sostituiti da equipe miste appartenenti ad altre Unità operative di chirurgia (trapianti, chirurgia generale, chirurgia plastica) che, nonostante abbiano eccelse professionalità, non hanno l’impostazione dell’urgenza, essendo specializzati in interventi di altro tipo», ha dichiarato il consigliere di opposizione
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