Si tratta in particolare – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – dei posti letto dell’attività ospedaliera di riabilitazione intensiva identificata dal “codice 56”, che si caratterizza per le prestazioni di recupero di disabilità importanti, che richiedono una sorveglianza medico-infermieristica nell’arco delle 24 ore.
Non solo, a parte i posti letto anche le attività riabilitative che si eseguono nella piscina dell’ex sanatorio di via Calenda sono a rischio.