Il nostro primo incontro si perde nella caligine del tempo! Erano gli inizi degli anni ‘60 quando il preside del liceo Tasso, Ferruccio Incutti, al quale mi legavano rapporti di grande reciproca stima, mi informava che il giorno X debuttava in un’aula della Corte d’Assise di Salerno il figlio Dario, reduce degli insegnamenti del professore Quadri. Difendeva un omicida. Il parterre della difesa di parte civile era agguerrito. L’esordio ebbe successo! Fu quello l’inizio di un’attività costellata negli anni a venire di successi non solo a Salerno ma in altri tantissimi Tribunali d’Italia.
Dario Incutti fu consacrato penalista, che di faceva ammirare solo sulle cime, da altri principi dei Fori calabresi, siciliani, pugliesi, molisani, romani, milanesi.
Esordì anche nel Tribunale di Parigi con un’arringa discussa in perfetta lingua francese che egli conosceva e parlava correntemente. Dagli anni sessanta in poi seguii tanti processi penali come cronista di giudiziaria. Naturalmente anche quelli in cui figurava la presenza, scomoda per gli avversari, di Dario Incutti.
Ricordo, fra gli altri, il primo processo per il reato di sofisticazione alimentare celebratosi al Tribunale di Taranto. Dario difendeva il maggiore imputato, un noto produttore italiano di vini. La sentenza fu assolutoria.
Dario Incutti è stato anche protagonista del collegio di difesa di don Masino Buscetta, imputato di traffico internazionale di stupefacenti, nel processo per legittima suspicione dinnanzi alla terza sezione penale del Tribunale di Salerno. È stato anche difensore di William Berger, il noto attore di film western come “Dio perdona, io no”. Difensore dei protagonisti del non dimenticato processo della “Camorra sull’amore”. Spesso veniva associato da altri colleghi in clamorosi processi penali.
Dario fu il promotore della costituzione delle Camere Penali. Fra le tante iniziative che portano la sua firma val la pena di ricordare la presenza a Salerno del ministro della Giustizia di Malta, la collaborazione con il Foro di Tunisi. Infine, non per caso, era l’allievo prediletto del grande avvocato e giurista Francesco Carnelutti.
Dario Incutti con Dino Gassani e Diego Cacciatore rappresentava il trio di penalisti eredi della tradizione forense salernitana.
Ci sarà il passaggio del testimone? Certamente si. Attualmente il Foro di Salerno primeggia in Italia per la preparazione giuridica delle nuove generazioni.
Piango l’amico di sempre! …mi commuove e mi avvince la frase di Cechov…: “a Dio non piacciono gli stupidi”!“.
Enzo Todaro
presidente Associazione Giornalisti Salernitani
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