Il sindacato nazionale giornalai d’Italia ha lanciato questa iniziativa perché la situazione che si è venuta creare nella filiera editoriale nell’ultimo decennio impone una svolta decisa ed un cambio di rotta: troppe edicole hanno chiuso e stanno chiudendo. E le città perdono un presidio importante.
A Salerno negli ultimi dieci anni il numero delle edicole si è addirittura dimezzato. “La notte delle edicole” chiama a raccolta amministratori pubblici, editori, distributori locali e tutti i cittadini che vorranno partecipare sostenendo con la loro presenza il ruolo fondamentale delle edicole sul territorio anche come presidio sociale, spiega il sindacato.
Nella provincia di Salerno l’iniziativa si terrà martedì 17 ottobre dalle ore 19,00. La principale iniziativa sarà organizzata presso l’edicola Santino Contursi in Corso Mazzini 44 a Cava de’ Tirreni.
Al governo e al Parlamento le edicole chiedono che il credito d’imposta riconosciuto a fronte di spese sostenute per l’attività “diventi strutturale, come pure il bonus per il sostegno della diffusione capillare della carta stampata su tutto il territorio nazionale finanziato dal Fondo per l’editoria con una dotazione di almeno 25 milioni di euro, che sia riconosciuto lo status di lavoro usurante per chi opera in edicola e una nuova rottamazione delle licenze con accompagnamento alla pensione degli edicolanti, sul modello dell’anticipo di pensione ottenuto dalle aziende editoriali, anch’esso finanziato dal Fondo per l’editoria”.
Servono poi norme che consentano ai Comuni «di concedere il cambio della destinazione d’uso dei chioschi affinché le attuali edicole possano lavorare con migliori prospettive per le famiglie impegnate in questo tipo di attività.
Il SINAGI inoltre chiede alla Filiera Editoriale dieci centesimi per ogni pubblicazione consegnata in edicola, la definizione di regole e modalità di garanzie che i distributori locali richiedono, la definizione delle modalità di consegne e resa delle pubblicazioni. A
questa iniziativa farà seguito la chiusure delle edicole per il 21 novembre per favorire la manifestazione nazionale a Roma.
Ritengo che sia un’ingiustizia dare soldi agli editori per tenerli buoni per fare propaganda con le cosiddette “emergenze” e non pensare agli edicolanti, che si svegliano alle 4 di mattina per poter portare il pane a tavola.