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Inneggiano all’uso di marijuana, gruppo rap capaccese “bandito” da Valle dell’Angelo

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Divieto di rientro nel territorio di Valle dell’Angelo per un anno, per “inneggiamento all’uso di marijuana”: è il provvedimento fatto scattare, dopo un concerto, nei confronti della Only Smoke Crew, band capaccese.

I tre componenti del gruppo (Aldo Matrone, Gerardo Chiavazzo e Cosimo Panico), che durante un loro show mostravano uno spinello gonfiabile e regalavano al pubblico bustine contenenti della carta velina verde, ad emulare la marijuana, sono stati identificati – come riporta il sito web lacittadisalerno.it – come “soggetti socialmente pericolosi“, a seguito del sequestro di una delle bustine.

In riferimento a questo provvedimento, la band ha scritto una missiva in cui fornisce la propria versione dei fatti: “Ciao a tutti: siamo la Only Smoke Crew. Facciamo musica rap da molti anni e siamo cilentani.

Ci è accaduta una cosa alquanto strana cui intendo segnalare, anche perché, nonostante il nostro show lo abbiamo proposto un po’ ovunque, è la prima volta che ci accade una cosa del genere.

Il giorno 29 aprile siamo stati ospiti al VdA, un festival musicale, patrocinato dal comune di Valle dell’Angelo, in provincia di Salerno. Come tutte le altre band abbiamo preparato una esibizione live di circa 20 minuti cui all’interno erano presenti i brani “Fatti dei fatti” e “Welcome to my paradise”.

Entrambi i brani sono stati eseguiti accompagnandoci con delle scenette, così come è nostro solito fare, tra il comico e il teatrale. Nel primo brano si dava vita ad una scenetta con presenti tre personaggi: un pusher (spacciatore, ndr), un goffo acquirente e un poliziotto; la scenetta si conclude con loro che alla fine, finiscono per fare pace; durante questa parte di show abbiamo, inoltre, regalato al pubblico delle bustine di cellophane con all’interno un nostro adesivo col logo, un QR code che riconduce ai nostri social e della carta velina verde che serviva a fare scena, ad emulare della marijuana.

Nel secondo brano, invece, si brandiva un gadget gentilmente datoci dal nostro grow shop di Capaccio: uno spinello gigante gonfiabile, prodotto da un noto marchio di marijuana light.

Finita l’esibizione veniamo chiamati a parlare con il maresciallo dei carabinieri di Valle dell’Angelo, che nel frattempo aveva requisito una delle bustine prendendo i nostri nominativi e controllando i nostri documenti d’identità.

Qualche settimana dopo ci arriva una comunicazione dalla caserma di Piaggine (SA) che ci intima di presentarci lì. Ci andiamo col nostro legale e ci riconsegnano la bustina con una carta del tribunale di Vallo Della Lucania che dice che è stato effettuato il dissequestro poiché non c’è alcun reato, come si può leggere dall’allegato.

Il giorno 6 giugno ci viene data una seconda carta, questa volta dalla questura di Salerno, secondo cui, per i fatti elencati, venendo identificati come “soggetti socialmente pericolosi”, ci è fatto divieto di rientro nel Comune di Valle dell’Angelo per un anno, pena da 1 a 6 mesi di arresto.

Allo stato attuale abbiamo presentato ricorso, ma nonostante le due comunicazioni si invalidino tra loro, questo ci è stato rigettato per silenzio rigetto del Prefetto in data 3 ottobre 2023.

Noi rimaniamo basiti, anche perché riteniamo che si sia calcata la mano e si sia creato un caso di censura evidente. Proseguire nell’azione legale richiede dei costi non indifferenti e onestamente, non ci va giù venire trattati come dei criminali, per non aver fatto altro che uno show“.

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