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La mensa si è fermata ad…Eboli: dopo un mese dall’apertura scuole servizio ancora fermo

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Ad oltre un mese ormai dalla riapertura delle scuole, il servizio di mensa non è ancora ripartito.
Apprendiamo dalla stampa che, “se va tutto bene”, partirà a dicembre. Lo dice il consigliere Lavorgna. Lo
stesso che il 15 settembre dichiarava “ La gara per la mensa è in corso: questo posso confermarlo ai
genitori”.
Si tratta di un fatto grave. Non solo per la disinvolta falsità delle dichiarazioni rese, ma per la cifra tangibile
della snervante lentezza e della totale inadeguatezza che caratterizza l’attività amministrativo- politica.
Come già rilevavamo, mentre nel resto del Paese si parla di riconoscere il servizio di ristorazione scolastica
quale servizio pubblico universale e l’Europa, attraverso lo strumento del PNRR, incoraggia, finanziandoli, i
piani di estensione del tempo pieno e delle mense, ad Eboli si deve elemosinare finanche la semplice
ripresa del servizio di refezione, a fronte di un’offerta già assolutamente sottodimensionata rispetto al reale
fabbisogno della comunità.
Eppure, lo ribadiamo, la mensa scolastica ha un valore sociale ed educativo enorme. Essa contribuisce
all’inclusione e alla socializzazione degli studenti, alla diffusione dell’educazione alimentare; è annoverata,
inoltre, tra le azioni di contrasto alla dispersione scolastica, e non in ultimo, tra i preziosi strumenti di
sostegno alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei genitori, ed in particolare, com’è noto, delle
mamme.
Temi per lo più inesplorati dal Sindaco, posto le dichiarazioni che rilascia sul fatto che le rivendicazioni
relative al servizio mensa veicolerebbero una “concezione stereotipata” delle donna. Eppure non
servirebbero dei fini scienziati politici per comprendere che ampliare l’offerta destinata ai bambini equivale
ad offrire un sostegno alle famiglie, permettere ai genitori di non dover sopportare i costi delle iniziative
private, consentire ai bambini di godere di un arricchimento educativo e al contempo, sì, favorire le
mamme nell’accesso e nella permanenza sul mercato del lavoro. Sono proprio le donne , difatti, che nella
realtà, e non negli stereotipi, specialmente nel nostro Sud, drammaticamente affollano le statistiche
relative alle disoccupazione ed ai carichi familiari e di cura maggiori.
Le parole sono importanti, verrebbe da dire citando il protagonista del film cult “Palombella rossa”. Il
linguaggio non è mai neutro, così come la verità. Così come le azioni che dovrebbero seguire agli impegni
presi in nome di una collettività che si è chiamati a rappresentare e a servire, non a sbeffeggiare.

Lo scrive in una nota il circolo del Pd di  Eboli

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