Il restauro conservativo dello Gnomone della Meridiana, realizzato sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, è stato possibile grazie ad una virtuosa collaborazione tra operatori pubblici e privati accomunati dall’intento di prendersi cura e di valorizzare l’immenso patrimonio storico e artistico di Napoli.
Un grande lavoro corale che ha visto il coinvolgimento di importanti realtà del territorio come 100×100 Naples, Ala spa, Argento Ristrutturazioni, Gianfranco D’Amato, Leonardo Immobiliare, Iterga Group, Ranieri Impiantistica ed è stato realizzato grazie ai partner Città della Scienza e Tennis Club Napoli.
Si ringraziano Michele Gargiulo e Agata Finocchiaro di DAFNE Restauri e la ditta Del Core Restyling per sostenere con generosità i progetti dell’Associazione Friends of Naples.
L’Unione Astrofili Napoletani con grande entusiasmo ha accompagnato l’intero progetto fornendo preziosi dettagli sul funzionamento della meridiana. Insieme a Friends of Naples è nata così l’idea di realizzare e allestire un pannello descrittivo rivolto a tutti i visitatori della Villa Comunale, che, oltre a offrire alcuni cenni storici, spiega, su basi scientifiche attraverso tabelle esplicative, il funzionamento della meridiana, antico strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del Sole e sull’osservazione dell’ombra prodotta dall’obelisco.
La Villa Comunale recupera così l’Obelisco della Meridiana di Stefano Gasse, l’architetto napoletano a cui ad inizio Ottocento fu affidato l’ampliamento del parco alla Riviera di Chiaia.
I lavori di restauro, partiti pochi mesi dopo la firma della convenzione – siglata a novembre 2022 dal Comune di Napoli, dall’architetto Valeria Palazzo, Servizio Arredo urbano e mobilità sostenibile, alla presenza dell’Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile Edoardo Cosenza per l’affidamento temporaneo dell’opera ai mecenati dell’Associazione Friends of Naples Onlus, presieduta dall’architetto Alberto Sifola, – hanno consentito di ripristinare l’integrità dell’obelisco ricollocando al suo posto la sfera bronzea originariamente posizionata alla sua sommità.
La prima fase del restauro è consistita nello sradicamento delle piante superiori e nel trattamento delle superfici lapidee interessate da attacchi biologici infestanti di varia natura. Si è proceduto con un lavaggio superficiale finalizzato alla rimozione dei licheni e del particolato più superficiale, seguito dall’applicazione di impacchi; nelle zone più ostinate si è proceduto tramite l’azione meccanica di spazzole. La rimozione dei graffiti è avvenuta con l’utilizzo di un detergente specifico a base vegetale.
Sono state eseguite operazioni di consolidamento e protezione che hanno riguardato l’intera superficie dell’obelisco, con interventi mirati sulle porzioni più danneggiate.
Le zone interessate da profonde lesioni sono state assicurate con perni in fibra di vetro, come anche la sommità dell’obelisco al fine di ricollocare i frammenti dalla punta.
In seguito, sono state eseguite stuccature delle lacune e delle giunture tra gli elementi con malta a base di calce idraulica, pigmentata ed addizionata con inerti in modo da rispettare la texture e la cromia delle superfici.
A completamento dell’intervento è avvenuto il riposizionamento della meridiana sferica, tramite saldatura nel suo alloggio originario. La sfera presentava delle spaccature che sono state saldate a stagno per restituire continuità e stabilità alla superficie, inoltre le lacune sono state reintegrate con resina bicomponente, in seguito ritoccata mimeticamente. Il tutto è stato trattato con convertitore per la ruggine e vernice protettiva.
La storia dello Gnomone della Meridiana risale agli inizi del XIX secolo, nel periodo dei lavori di ampliamento del giardino settecentesco, quando nel 1834 fu collocata del viale centrale quasi di fronte alla Chiesa di San Giuseppe sulla Riviera di Chiaia.
L’opera è costituita da un obelisco e da una linea meridiana orientata esattamente Nord-Sud.
L’obelisco è in piperno ed è formato da un basamento prismatico di sezione quadrata, sul quale si eleva una piramide tronca, anch’essa a sezione quadrata, suddivisa in tre blocchi e terminante con una sfera in rame. L’altezza totale dell’obelisco, misurata dal culmine della sfera di sommità all’attuale piano di campagna è di 10,43 m.
La linea meridiana è definita da una striscia di marmo bianco composta di vari segmenti, affiancata ai due lati da lastre di piperno. Ad aprile 2021 l’obelisco era stato recintato per alcune lesioni alla sfera posta in cima all’opera, che ritenuta a rischio crollo, venne rimossa con un intervento di somma urgenza a cura di Giuseppe Giordano di ROMA Consorzio e conservata nei depositi del Comune.
L’intervento di restauro, che testimonia l’efficacia del sodalizio oramai duraturo e stabile tra il Comune di Napoli, grazie al coordinamento dell’arch. Valeria Palazzo, e Friends of Naples Onlus, ha richiesto circa quattro mesi e l’impiego di circa 25.000€ provenienti da donazioni e attività di fundraising.
Friends of Naples Onlus è un’associazione senza scopo di lucro nata a maggio 2018 dalla volontà di un gruppo di professionisti e amici profondamente legati a Napoli, per promuovere il restauro e la conservazione dei beni artistici della città e del suo inestimabile patrimonio culturale. L’associazione lavora quotidianamente con Soprintendenze, Istituzioni, Archivi, Musei, Istituti di Belle Arti, Accademie e Università attivando buone pratiche di collaborazione tra pubblico e privato.
In collaborazione con il Comune di Napoli ha già realizzato il restauro dell’affresco del Mattia Preti su porta San Gennaro e si accinge ad iniziare i lavori di manutenzione straordinaria del portone di palazzo San Giacomo, oltre agli interventi sul contemporaneo nella stazione metroarte di Materdei con il coinvolgimento di ANM e Accademia di Belle Arti.
Tra i diversi progetti già realizzati il restauro degli affreschi e del pavimento della Cappella Capece Minutolo nel Duomo di Napoli, gli interventi alla Cella di San Tommaso d’Aquino presso il Convento di San Domenico Maggiore e diversi interventi nella Basilica di San Giacomo degli Spagnoli tra cui gli imponenti lavori di sostituzione delle capriate lignee. Tra i progetti ancora in corso, il restauro del monumento funebre di Don Pedro de Toledo nella medesima basilica con il contributo dei mecenati di Capri srl e vari interventi in altre chiese del centro storico. E ancora, grazie al contributo del Museo Cappella Sansevero si darà avvio al progetto di restauro del coro della Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone. A breve anche il restauro di un affresco nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in collaborazione con l’Associazione Respiriamo Arte.
Accedendo al sito www.friendsofnaples.org è possibile avere maggiori informazioni sull’associazione, conoscerne l’operato, iscriversi o donare per uno specifico progetto.