A rivolgersi alla Cedu il 23 giugno del 2010 sono stati 19 abitanti del comune di Caserta e San Nicola La Strada affermando che aprendo la discarica Lo Uttaro e non provvedendo poi alla sua bonifica e al ripristino ambientale, le autorità hanno messo a repentaglio la loro salute e violato il loro diritto a risiedere in un luogo in cui non dovevano subire le conseguenze dell’inquinamento prodotto dalla discarica stessa.
Hanno sostenuto anche che lo Stato li stava discriminando non garantendo la stessa protezione data ad altri cittadini italiani. E infine di non aver potuto far causa per ottenere la restituzione delle tasse pagate per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Oggi la Cedu ha dato in parte ragione a undici di loro e ha dichiarato inammissibili i reclami degli altri otto perché non hanno fornito prove di risiedere nei comuni interessati. Nella sentenza i togati di Strasburgo evidenziano che gli 11 abitanti di Caserta e San Nicola La Strada “sono più vulnerabili alle malattie” perché hanno vissuto in un’area dove sono violate le norme di sicurezza sulla gestione dei rifiuti durante l’emergenza in Campania, e in cui “l’inquinamento persiste e mette in pericolo la salute dei ricorrenti”. La condanna dell’Italia giunge due giorni dopo che il Comune di Caserta ha ottenuto un finanziamento di 6,5 milioni di euro per la messa in sicurezza permanente della discarica “Ecologica Meridionale”, in località Lo Uttaro.
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