A Caivano giovedì sera si sono registrati momenti di tensione davanti alla chiesa di don Maurizio Patriciello, al Parco Verde. Alcune donne sarebbero scese in strada e con un megafono avrebbero chiesto agli abitanti del rione di parlare con don Maurizio mentre qualcuna di loro avrebbe proposto di occupare la chiesa se il prete si fosse rifiutato. Il parroco avrebbe parlato con loro, poi il colloquio si sarebbe interrotto anche per l’atteggiamento minaccioso di alcune donne. I carabinieri giunti sul posto ne hanno identificato alcune (una delle quali moglie di un uomo ritenuto contiguo ai clan) prima che si allontanassero. Tra i probabili motivi della protesta il censimento delle occupazioni abusive da parte delle forze dell’ordine.
Don Patriciello: “Qui scintilla di bello, ma dà fastidio ai malviventi”
“Una scintilla, qualcosa di bello, ma ai malviventi dà fastidio: per anni hanno fatto quello che volevano, perché il ‘gatto non c’era’, ora le cose stanno cambiando”. Così il parroco del Parco Verde di Caivano. “Il presidente De Luca ha ragione quando dice: ‘Qui lo Stato non c’è stato’ – aggiunge don Patriciello -. Adesso vediamo controlli quotidiani, la presenza delle forze dell’ordine è costante e questa cosa dà fastidio perché ha inflitto un duro colpo ai malavitosi che per anni hanno fatto affari con la droga”.
“Non va fatta di tutta l’erba un fascio”
La responsabilità maggiore, per il sacerdote, è in capo alle amministrazioni comunali “che si sono succedute negli anni”. “Si giravano tutti dall’altra parte”, un atteggiamento che ha favorito la diffusione di un sistema generale di illegalità. “Ma accanto ai delinquenti abbiamo anche le persone perbene – sottolinea – non va fatta di tutta l’erba un fascio”.
In audizione al Senato sul decreto Caivano, volto a riportare la legalità in quelle zone, il 28 settembre don Patriciello aveva parlato della realtà di Parco Verde: “Sono già tornati con i kalashnikov, è sfida allo Stato”.
Caivano, Nappi (Lega): camorra sente pressione dello Stato, vicini a don Patriciello
“Le intimidazioni che un gruppo di donne – tra le quali c’era anche la moglie di un boss – ha rivolto a don Patriciello, testimoniano l’efficacia dell’azione dello Stato per liberare il Parco Verde e Caivano da ogni forma di criminalità. La camorra, ormai alle corde, non può fare altro che usare l’arma delle minacce e della violenza, ma servirà a poco. Insieme a don Patriciello e a tutti coloro che si battono quotidianamente per ristabilire la legalità, la vivibilità e il decoro laddove sono stati attaccati, c’è lo Stato e un’intera comunità animata da un risveglio senza precedenti”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.
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