Secondo l’indagine Report Calcio 2023, dal punto di vista aziendale, le società di calcio italiane evidenziano le seguenti criticità:
1) risultato netto aggregato del sistema calcio professionistico (meno 1.364 mln di euro valore di meno 1,4% rispetto alla stagione precedente),
2) indebitamento aggregato (5,6 mln euro, piu’ 4,4% rispetto alla precedente stagione),
3) valore della produzione (3,4mld di euro meno 0,2 miliardi rispetto alla precedente stagione).
Nelle ultime tre stagioni, “il valore della perdita complessiva” dell’azienda calcio italiana e’ stata pari a quasi 3,6 mld di euro , con un rapporto “stipendi/fatturato” pari al valore dell’82%. L’azienda calcio di serie A, alla data del 30 giugno 2022 (stagione sportiva 2021/22), ha determinato i seguenti valori di bilancio : perdite aggregate (1.051 mld euro), ricavi al netto delle plusvalenze (2,5 mld), costi di gestione (3,9 mld), debiti (3,3 mld), debiti vs banche (1,5 mld ), debiti vs erario (739 mln euro).
Solo due società con “bilanci in utile” Atalanta (+35,1 mln euro) e Fiorentina (+46,8), “bilanci con segno negativo” per Bologna (- 46,7Mln), Cagliari (-16,2), Empoli (3,5), Genoa ( -42,3), Inter (-140,1), Juventus (-239,3), Lazio (-17,4), Milan (-66,5), Napoli ( -52), Roma (-219,3), Salernitana (-16,8), Sampdoria (-24,4), Sassuolo (-13,9), Spezia (-17,7), Torino (-37,8), Udinese (-69,1),Venezia (-23,8), Verona (-5,1). (Fonte Gazzetta dello Sport)
Anche il sondaggio attivato da SWG , rileva che il “sistema calcio italiano”, e’ in grave crisi, e lo stesso avrebbe bisogno di un profondo rinnovamento. (Fonte Gazzetta dello Sport)
I tifosi ed appassionati, intervistati da SWG hanno evidenziato “criticita’ dell’azienda calcio italiana”, proponendo i seguenti correttivi: 1) aumento degli investimenti sui giovani calciatori (91% degli intervistati), 2) limite agli stipendi con attivazione del salary cup (90%), 3) riduzioni dei costi fissi di gestione invece che un aumento dei ricavi (78%), 4) bilancio societario sostenibile quale elemento migliorativo , rispetto ad un successo sportivo determinato con spese faraoniche (76%).
Intanto lo scorso 15 luglio 2022 sono entrate in vigore le nuove regole sulla “crisi d’impresa” (D.Legsl 14/19) modificate per recepire la “direttiva insolvency”(n.2019/1023). L’art. 2 della normativa de quo, definisce il concetto di “crisi” secondo il quale, lo stato del debitore che rende probabile l’insolvenza, si manifesta con l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi.
In base a tale normativa, quale sara’ l’impatto della “legge sulla crisi d’impresa” sulle strategie aziendali dei club di calcio italiani?
Azienda calcio: progetti “exit strategy” vincenti ?
Antonio Sanges – Dottore Commercialista