Non scatterà il 10 gennaio prossimo il passaggio al mercato libero dell’energia. Serviranno da un minimo di sei mesi ad un massimo di un anno per il passaggio agli operatori selezionati dei clienti ora in regime tutelato
COSA SAPPIAMO
Da quello che trapela questo passaggio è contenuto in una bozza del Decreto Energia, che sarà discusso lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri
COSA CONTIENE LA BOZZA
Il decreto prevede l’attivazione di adeguate campagne informative e l’arrivo di un nuovo servizio per la fornitura di energia elettrica ai clienti vulnerabili (chi ora riceve bonus, over75, abitanti di isole minori o di abitazioni di emergenza dopo calamità) a prezzi calmierati
LE MODALITÀ DEL SERVIZIO VULNERABILI
Il ‘servizio vulnerabili’ è una novità che utilizzerà la società pubblica Acquirente Unico nel ruolo di “grande approvvigionatore”, che sulla base di criteri di mercato acquista l’energia elettrica all’ingrosso. L’energia elettrica acquistata viene, quindi, ceduta al gestore del servizio di vulnerabilità, ossia il fornitore di energia elettrica iscritto nell’Elenco venditori, selezionato all’esito di apposite procedure competitive, la cui aggiudicazione deve avvenire non oltre il 31 dicembre 2025
SOSTEGNO ALLE IMPRESE ENERGIVORE
Nella bozza del Dl Energia è presente anche un deciso aiuto alle imprese energivore, che in Italia sono circa 3.800, finalizzato alla costruzione di impianti elettrici da energia rinnovabile (fotovoltaico, eolico e idroelettrico) di potenza pari ad almeno un megavattora
Le imprese potranno farsi anticipare i costi di tali impianti dal Gse (il Gestore dei Servizi Energetici) con la fornitura per tre anni ad un prezzo medio da rinnovabili (80 €/MWh per il fotovoltaico), che poi potranno restituire sotto forma di energia in 20 anni
SOSTEGNO ALL’EOLICO
Secondo quanto trapela, nel Dl Energia dovrebbe anche esserci un sostegno importante all’eolico off-shore. Sono previsti infatti fondi per sostenere investimenti infrastrutturali da effettuare “su due aree demaniali marittime ubicate nel mezzogiorno, con relativo specchio acqueo antistante da destinare alla cantieristica navale per la produzione di piattaforme galleggiante e degli impianti di produzione di energia eolica in mare”. L’investimento sarà di 300 milioni in tre anni
GLI IMPIANTI RNNOVABILI
Nel decreto, infine, dovrebbe essere presente anche l’istituzione di un fondo, alimentato da 200 milioni di euro l’anno, dal 2024 al 2032, in favore delle regioni e delle province autonome che ospiteranno impianti da fonti di energia rinnovabile
LE PAROLE DI RAMPELLI
Sul tema del mercato tutelato si era già espresso l’esponente di FdI Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati, che aveva chiesto la proroga per due anni. “Si tratta di una battaglia per difendere i consumatori dall’aggressività del mercato libero e dalla sua tendenza a fare cartello e a chiudere un monopolio. Il mercato tutelato invece fa da regolatore terzo, garantisce la libera concorrenza impedendo i trust e l’impennata delle tariffe a fini speculativi”, ha dichiarato
IN CASO DI MANCATA PROROGA
Senza proroga il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero per le bollette del gas riguarderebbe circa 9 mln di utenze. Arera sul suo portale ha uno spazio dedicato al passaggio e ricorda che il superamento della tutela di prezzo per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale è previsto da gennaio 2024 mentre per i clienti per quanto riguarda l’energia elettrica a partire da aprile 2024
IL PASSAGGIO AL SERVIZIO A TUTELE GRADUALI
Tutti i clienti non vulnerabili, salvo interventi dell’ultimo minuto, potrebbero uscire a breve dal regime tutelato. Le strade da percorrere, in quel caso, sarebbero due: sottoscrivere una delle molte offerte sul mercato di spontanea volontà oppure aspettare la scadenza naturale. Nel secondo caso si passerebbe automaticamente al Servizio a Tutele Graduali (STG)
COME FUNZIONA
Per quanto riguarda l’elettricità, una volta entrati nel servizio a tutele graduali si verrebbe assegnati a un operatore selezionato da Arera al termine di un’asta per decretare il fornitore in 26 zone diverse d’Italia. La tariffa applicata verrà stabilita dall’Arera per non creare disparità troppo forti tra i diversi territori. Si potrà rimanere in questo regime per un massimo di tre anni