“Ho ritenuto – ha dichiarato il Sindaco Aliberti – opportuno e urgente, visti anche gli ultimi accadimenti, tutelare i cittadini da futuri e ulteriori pericoli per la loro incolumità.
A seguito della chiusura del PS di Scafati, della sua successiva riconversione e della chiusura del punto di primo intervento (PPI), i cittadini del Comune di Scafati e non solo, non sono garantiti in caso di emergenza da adeguati soccorsi e risultano mancanti e insufficienti le ambulanze rianimative con medico a bordo. Dopo il mio insediamento quale primo cittadino ho voluto dare continuità all’attività già precedentemente intrapresa, provvedendo a sollecitare un dialogo istituzionale con l’ASL di Salerno al fine, di adottare gli atti conseguenziali necessari al ripristino di un’adeguata rete di emergenza.
La mancanza di emergenza e di assistenza sanitaria pone in pericolo la pubblica incolumità dei cittadini, con manifesta violazione dell’art. 32 della nostra Costituzione nonché, dei livelli essenziali di assistenza (LEA) che, garantiscono appunto, le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è tenuto a fornire a tutti i cittadini. In ambito sanitario la responsabilità civile, attualmente disciplinata dalla Legge n. 24 del 28 febbraio 2017 (Legge Gelli-Bianco), ha ribadito una chiara ipotesi di danno derivante da una carenza organizzativa della struttura sanitaria.
Una responsabilità autonoma della struttura, non riferibile ad una condotta colposa del personale medico, bensì ad una colposa carenza organizzativa della struttura stessa che comprende, la non disponibilità di attrezzature adeguate, sicurezza degli impianti, custodia dei pazienti, apprestamento di medicinali, nonché messa a disposizione del personale medico, ausiliario e paramedico, nel numero e con le competenze adeguate, anche nelle situazioni di urgenza. L’ulteriore recente chiusura del Punto di Primo Intervento minaccia inevitabilmente la pubblica incolumità dei cittadini di Scafati, i quali, non sono garantiti in maniera adeguata, neppure dai diversi presidi ospedalieri di Nocera e Sarno, presso i quali, a seguito della chiusura del PO di Scafati, si è avuto un sovraffollamento dell’utenza, con grave difficoltà per lo stesso personale sanitario”.
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