operative.
In tale ottica, di recente, nei momenti di maggiore affluenza, la dotazione organica della struttura è stata integrata con la presenza dell’assistente sociale che assolve il compito di informare i parenti, sia rimasti in sede che da remoto attraverso collegamento telefonico, sulle condizioni del proprio familiare e sullo stato della procedura attivata. Inoltre, sono in corso di realizzazione progettualità che prevedono il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e degli studenti universitari in medicina nonché degli specializzandi con l’obiettivo di essere sempre più vicini e attenti alle necessità e aspettative sia dei pazienti che del personale in servizio.
Si informa , altresì che allo stato, vista l’attuale fase epidemiologica da Covid-19, è prevista la visita dei parenti all’interno del Pronto Soccorso, circostanza che per i pazienti particolarmente fragili era stata mantenuta anche in piena pandemia. Nello specifico di quanto evidenziato dal servizio televisivo l’Azienda, avendo ricevuto parte delle immagini trasmesse da “LA 7” nel febbraio c.a. aveva già all’epoca costituito una Commissione interna che, nel successivo mese di marzo, a conclusione dei lavori, in riscontro al mandato ricevuto ha precisato “che la contenzione fisica è un evento estremamente raro al Pronto Soccorso ed è prevista in situazioni eccezionali e di reale pericolo per il paziente, al fine di evitare atti di autolesionismo, prevenire rischi di cadute e viene attuata per i tempi strettamente necessari e sempre a tutela del paziente, per salvaguardarne l’integrità fisica e l’incolumità dello stesso o di coloro che ne vengano a diretto contatto”.
Questo genere di servizi, costruiti su materiale verosimilmente registrato da personale interno, che mostrano momenti di estrema intimità e sofferenza degli assistiti, purtroppo si prestano a facili strumentalizzazioni e finiscono con il compromettere il lavoro assicurato quotidianamente dalla struttura di Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero salernitano minando e rendendo sempre più difficile il rapporto con gli assistiti e i loro parenti.
Pertanto, l’Azienda continuerà ad accertare e a perseguire con assoluto rigore e determinazione gli isolati comportamenti che hanno l’unico obiettivo di danneggiarne l’immagine e di rallentarne il processo di crescita e, allo stesso tempo, continuerà a sostenere il personale sanitario di Pronto Soccorso utilizzando tutti gli strumenti attualmente disponibili auspicando l’urgente adozione di concrete iniziative sia normative che contrattuali che riconoscano specifici benefici per gli operatori dedicati all’emergenza al fine di contrastare il fenomeno, anch’esso presente sull’intero territorio nazionale, della “fuga di camici bianchi».
Lo scrive in una nota il Direttore Generale dott. Vincenzo D’Amato
Caro direttore, siete, lei e tutti gli altri dirigenti dell’ospedale, senza vergogna… “la risposta dell’Ospedale Ruggi” ma andatevi a nascondere e a vergognarvi di come è ridotto l’ospedale piuttosto che raccontare le solite balle… certo potreste andare girando per i reparti tutti i giorni a raddrizzare le cose, ma poi vi toccherebbe lavorare per davvero.
Direttò…che bella figura di m…a!!
Ma quanto fesserie dice le realtà sono altre . Sono quelle che hanno trasmesso alla sette su piazza pulita. E mi fermo qua .