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I “nuovi ricavi diritti televisivi”. Di Antonio Sanges

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L’assegnazione dei diritti televisivi a Dazn e Sky, garantirà ai club di massima serie,  per il periodo 2024-2029,  un’ importo di 1,13 mld di euro. In riferimento a quanto evidenziato, alla fine del prossimo quinquennio le società di calcio “avranno perso risorse” per circa 1,7 mld di euro (triennio 2018/2021 incassi diritti televisivi 1,37 mld di euro, triennio 21/24 840 mln di euro). (Fonte Italia Oggi)

Sempre in tema di “ricavi diritti televisivi”, bisogna evidenziare che nelle prime nove giornate del campionato di Serie A stagione 23/24, sono diminuiti, rispetto alla stagione precedente, gli spettatori Dazn del 6%. In Serie A, la distribuzione dei diritti tv avviene per il 50% in parti uguali, 20% diviso in base al bacino d’utenza, e per il restante 30% in base ai risultati sportivi.

All’inizio della stagione sportiva 2023/24, le società di calcio, guardano con interesse ai valori di bilancio alla data dello scorso 30 giugno 2023. Tra le voci fondamentali del “valore della produzione” delle società calcistiche , c’è quella inerente ai “ricavi diritti televisivi”, tematica sempre “caldissima” in Serie A, sia per i club che vogliono monetizzare al meglio il proprio “prodotto sportivo”, sia per i tifosi che si chiedono , quanto peserà il fenomeno calcio sulle loro finanze familiari.

Sul fronte “ricavi da diritti tv”, la Serie A ha ancora molta strada da fare, considerando soprattutto che i diritti internazionali possono essere sfruttati molto di più (una possibilità che sarà offerta anche dalla decadenza del vincolo temporale – previsto dalla Legge Melandri – sulla cessione dei diritti alle emittenti all’estero).

Alla data del 30 giugno 23, l’ideale classifica dei “ricavi da diritti tv” per un valore di 32,6 mln di euro risulta essere la seguente : Inter (87,1 mln euro), Napoli (80,3), Milan (80), Roma (68,2), Fiorentina (55,2), Atalanta (55,2), Torino (49,1), Bologna (43,5), Udinese ( 40,7), Sampdoria ( 39), Sassuolo ( 38,7), Sassuolo (38,7), Lecce ( 38,7), Monza (34,2), Verona (34,1), Salernitana (32,6), Empoli (32,6), Spezia (30,1), Cremonese (29,4).  (Fonte Calcio&Finanza)

Intanto, l’indagine svolta da StageUp Ipsos, rileva la classifica della “tifoseria dei club italiani” stagione sportiva 22/23 (pari a 24.480 mln di tifosi), la stessa risulta essere divisa come segue: Juventus (7.897 mln), Inter (4.017), Milan ( 3943), Napoli (3.010), Roma (1.804), Lazio (684 mila), Fiorentina (639), Cagliari (483), Torino (452), Atalanta (327), Lecce (288), Bologna ( 264), Genoa (210), Udinese (202), Verona (195), Salernitana (186), Monza (145), Sassuolo (68) , Frosinone (68), Empoli (58) .

In termini percentuali “migliorano i bacini di utenza” delle seguenti squadre: Lecce (+60%), Salernitana (+37,8%), Lazio (+31,5%), Napoli (+14,2%), Udinese (+12,8%). Diminuzione invece per i  bacini di utenza: Monza (-23,7 %), Sassuolo (-11,7 %) , Bologna (-14,8 %) , Milan (-5,4%), Juventus (-2%).

In riferimento alla stagione sportiva 21/22, l’ideale classifica della “tifoseria dei club italiani” risultava essere la seguente: Juventus (8.056 mln), Milan ( 4.167  +13% incremento tifosi), Inter (3.919), Napoli (2.636), Roma (1.818), Fiorentina (621 +10%), Lazio ( 520 mila), Torino ( 450 mila +8%), Atalanta (314 mila -10%), Bologna (310 mila -9 %), Sampdoria (242 mila), Verona (196 mila), Monza (190 mila), Lecce (180 mila), Udinese (179 mila +16%), Salernitana (135 mila), Sassuolo (77 mila), Cremonese e Spezia (67 mila), Empoli (48 mila).

Ricavi da diritti tv: “exit strategy” dei club di calcio?

Antonio Sanges – Dottore Commercialista

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