presentazione ufficiale della scorsa sera a Roma. Su Amazon è il più venduto nella sezione Politica e Governo, staccando di lunga il libro della premier Giorgia Meloni intervistata da Alessandro Sallusti (“La
Versione di Giorgia”) e lanciando la sfida all’opera del Generale Roberto Vannacci con il suo “Il Mondo al Contrario”. Lo scrive L’Ora di Andrea Pellegrino
Pare che l’agenda per presentare la sua seconda opera letteraria sia già piena fino a Natale senza dimenticare le ospitate nei principali talk show politici nazionali, da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa a Davide Parenzo a L’Aria che Tira .
Ducentosessantatre pagine in un volume edito da Piemme e dedicato al piccolo nipote Vincenzo, ultimo arrivato in casa De Luca. «Il futuro del Pd non è garantito. Oggi, il suo declino – in assenza di una svolta so- stanziale, che non si vede – è fra gli scenari da non escludere», una delle conclusioni del governatore della Campa- nia che non risparmia nelle sue pagine accuse al partito e ai suoi dirigenti. «Miserabili», «poveri uomini», «nullità politi- che», «cialtroni» e «idioti», alcuni degli epiteti che De Luca lancia ai dirigenti che
si sono susseguiti negli ultimi anni, fino ad “Elena” Schlein.
«E’ davvero straordinario il fatto che da sempre, il Partito democratico, ha mantenuto una coerenza asso- luta: ostacolarmi, darmi fastidio, combatterai al di là di ogni ragione, logica politica, onestà intellettuale e di ogni ri- spetto per il sacrificio, la militanza, i risultati conseguiti con il lavoro duro».
La Campania come modello nazionale, per Vincenzo De Luca che ripercorre le ori- gini. Un vero e proprio ‘amarcord’ che parte dalla prima vittoria a Salerno e ar- riva alle lacrime all’inaugurazione di Piazza della Libertà, alla presenza dei figli, tra cui il primogenito Piero, deputato dem. «Ho avuto l’unico cedimento emo- tivo della mia vita. Ma lì, davvero, c’era la mia vita», scrive il governatore. Un’opera
pubblica che nasce da una vittoria, come spiega De Luca: «Le elezioni del 2006, nei miei confronti un’aggressione politica vergognosa».
Il riferimento è alla candidatura di Alfonso Andria che all’epoca si contrappose a De Luca: «D’accordo con
l’allora vicepresidente della giunta regio- nale della Campania (Antonio Valiante, ndr) viene inviato a Salerno il segretario regionale del Pds che si installa nella sede della Margherita e avvia un lavoro di
pesanti pressioni politiche nei confronti delle forze di centrosinistra.
Fu un’iniziativa infame e per me un atto di coraggio, al limite della follia». De Luca descrive lo scontro con Lupi nel governo Letta e le mancate deleghe da viceministro fino alle
due elezioni regionali