Inoltre, è stata presentata al Mef la richiesta per incrementare il numero di ulteriori 14.338 posti residui dalle immissioni in ruolo 2023/24. Come sottolinea il ministero, “i primi due bandi, cioè infanzia, primaria e scuola secondaria, saranno per circa 30mila posti; i successivi concorsi raggiungeranno il target PNRR di 70mila unità”
Per i posti di insegnante di scuola secondaria di primo e secondo grado, i requisiti sono: avere una laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso; aver ottenuto 24 CFU entro il termine del 31 ottobre 2022; aver ottenuto l’abilitazione per la specifica classe di concorso; aver prestato tre anni di servizio negli ultimi cinque, entro il termine di presentazione della domanda, presso le scuole statali, anche non continuativi
Requisiti diversi per quanto riguarda gli Istituti tecnico-professionali, per i quali sono necessari la laurea di primo livello più l’abilitazione e il diploma di accesso alla classe di concorso
Per primaria e scuola d’infanzia è necessario avere il diploma magistrale per i posti comuni della scuola primaria conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, al termine dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998 aventi valore di abilitazione. A ciò si aggiunge l’abilitazione all’insegnamento conseguita presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria oppure analogo titolo conseguito all’estero
Per i posti di sostegno sia all’infanzia, alla primaria oppure alla secondaria è necessario possedere il diploma di specializzazione per il grado richiesto. Tuttavia, il titolo deve essere in possesso entro la scadenza per la presentazione della domanda ed è previsto l’inserimento con riserva per chi ha conseguito il titolo estero ed entro la data di scadenza del bando ha presentato la domanda di riconoscimento
Per l’esame sarà presente una prova scritta che consiste in più quesiti a risposta multipla, che hanno l’obiettivo di valutare le conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, informatico e linguistico, in particolare nella lingua inglese
Discorso diverso per quanto riguarda la prova orale, che valuterà conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o la tipologia di posto richiesti. Vengono valutate anche le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento, eventualmente anche attraverso un test specifico
Dopo la firma dei relativi decreti, adesso sarà la volta dei bandi, che verranno presto pubblicati. All’interno saranno presenti le istruzioni per la presentazione della domanda, con pagamento della relativa tassa di partecipazione
A corredo è arrivato il comunicato del Ministero dell’Istruzione: “Con questi decreti prosegue l’impegno del ministero nel valorizzare il ruolo dei docenti e potenziare la formazione dei nostri studenti, fornendo loro tutti gli strumenti per proseguire con profitto gli studi universitari e accedere con facilità al mercato del lavoro”, ha dichiarato il ministro Valditara
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