“Quando ero sindaco – ha raccontato De Luca – era il periodo della cosiddetta invasione degli albanesi: due di loro una sera facevano i parcheggiatori abusivi e hanno puntato dei coltelli alla gola di due vigilesse che gli avevano detto di andarsene. Allora decidemmo di dare uno strumento di difesa ai vigili.
E qui abbiamo scoperto un’anomalia demenziale del nostro Paese e cioè che i vigili urbani possono avere le armi da fuoco ma per uno sfollagente serve l’autorizzazione del ministero dell’Interno. Abbiamo superato il problema trovando una fabbrica di Brescia che produceva un oggetto di ottimo artigianato, con un’anima di acciaio, di ottanta centimetri, con un rivestimento di plastica dura, bianca, fosforescente.
E abbiamo fatto una delibera con cui abbiamo acquistato non i manganelli ma duecento ‘mazzette di segnalazione’ e tutti sono rimasti contenti“.
Ma con quelle mazzette avete anche segnalato qualcuno? “Le posso garantire – ha risposto DeLuca – che hanno avuto un effetto pedagogico straordinario. Una manganellata tra capo e collo è più efficace di cento ore di educazione civica. Non lo porteranno più il coltello in tasca. Del resto, se devo prendermi io una coltellata, è meglio che ti prendi tu una manganellata.
Il ragonamento fila”. tema della sicurezza nelle nostre città è “maledettamente complesso”, ma “bisogna intervenire perchè non possiamo aspettare che cambi il mondo per vivere in tranquillità“.
Secondo De Luca “il tema della sicurezza è di competenza delle forze dell’ordine, ma per quello che sta succedendo tra i giovani, nelle notti della movida, rischiamo di non poter più vivere nei nostri quartieri. E’ un tema maledettamente complesso e non c’è una sola risposta.
C’è l’influsso dei social, che hanno un effetto devastante; trasmissioni televisive che facendo finta di fare prodotti d’avanguardia in realtà fanno pubblicità alla camorra e diffondono le abitudini dei camorristi nei quartieri popolari di Napoli.
Quindi – ha proseguito – dobbiamo intervenire a 360 gradi: nelle scuole, dove occorre recuperare il principio di autorità che è stato completamente annullato, nei quartieri, nelle associazioni di volontariato, nelle famiglie, ma alla fine arriviamo sempre a un punto in cui è necessaria la repressione.
E quindi occorre abbassare l’età della punibilità e avere forme di controllo nelle notti della movida, anche intervenendo in maniera dura“.