Legge di bilancio, aumento cedolare secca, abbac chiede azioni strutturali

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“Bene che il Governo stia valutando cambiamenti rispetto alle prime scelte, ma auspichiamo un passo in avanti strutturale per il settore delle locazioni brevi e in generale per il turismo che necessita di un piano industriale nazionale che non può essere parziale. Il comparto ricettivo extralberghiero, al netto di speculatori ed abusivi, assolve ad un ruolo fondamentale per garantire ricettività a flussi turistici internazionali e nazionali che in Italia non troverebbero posti letto sufficienti se si dovessero attenere solo alla ricettività alberghiera.

Ecco perché chiediamo al Governo, prima di far approdare il provvedimento in aula, di fare altre valutazioni e nell’ordine, mantenere lo status quo del 21%, non avrebbe senso di applicare il 26% per le seconde case, che porterà probabilmente ad una corsa di cambi di proprietà per evitare il salasso.

Il Governo cancelli l’acconto della cedolare per l’anno successivo, e accompagni il settore garantendo di professionalizzarlo. Va estesa anche alle locazioni brevi che vogliono svolgerle sottoforma di impresa, ad oggi non è possibile per un locatore breve professionale iscrivere l’impresa con il codice ateco 55.20 per la mancanza di una scia amministrativa comunale, costringendo il proprietario a iscriversi come immobiliare, non consentendo di applicare il favorevole regime forfettario riservato a chi svolge attività con partita iva di b&b ed affittacamere.

Inoltre serve un codice Ateco per i property manager,per chi in sostanza si occupa di multi gestione di immobili e servizi. Per quanto riguarda il codice unico, è già in un decreto ministeriale dei precedenti governi che va applicato, superando i  ritardi dell’Agenzia delle Entrate, che a sua volta con la sentenza del Consiglio di Stato potrà monitorare se il portale di prenotazione versi la ritenuta d’acconto.

Un settore che rischia di essere già il più monitorato anche per l’applicazione della direttiva europea Dac7 che dal 1 gennaio 2023 impone ai portali di prenotazione di trasferire i dati fiscali e catastali dell’annuncio online, consentendo in tal modo all’Agenzia delle Entrate di verificare la tassazione più o meno versata per gli importi lordi.”

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