Tchaouna viene da una scuola calcistica nobile, quella del Rennes. È nato in Ciad, suo padre è stato un calciatore e lavorava per la federazione ciadiana. Emigrato in Francia ha subito cercato di inserirsi, insieme a suo figlio, nel mondo del calcio. È andato subito ad allenare un piccolo club vicino Strasburgo, dove Tchaouna ha iniziato a giocare. È stato naturalizzato francese e ha giocato nelle varie selezioni giovanili fino all’under-20. Il suo passato giovanile non è trascurabile, e a dirla tutta avendo vent’anni non è nemmeno così passato. Tenete conto che poco più di un anno fa è stato il capocannoniere dell’Europeo Under-19. Tchaouna giocava con la 10 sulle spalle e contro l’Italia ha segnato una doppietta, un gol di destro e uno di sinistro dribblando due giocatori e scaricando un mancino potentissimo sotto alla traversa. Un gol simile a quello segnato da Politano contro il Milan qualche giornata fa, per capirci.
Tchaouna giocava in quel caso centravanti, ma defilandosi spesso a sinistra per ricevere a piede invertito e convergere al tiro. È un attaccante versatile, comunque; in carriera ha giocato anche largo a sinistra, soprattutto durante gli anni giovanili, e che sa usare anche il destro per calciare in porta. Cita Ousmane Dembelé fra i suoi modelli, e quindi è chiaro che si vede come uno di quei giocatori diretti, che dribblano e calciano in porta guardando soprattutto davanti a sé.
Lo scorso anno il Rennes lo ha mandato in prestito al Digione, in Ligue 2. Dopo aver segnato però un solo gol stagionale le sue prospettive di mercato si sono ridotte. La Salernitana è riuscita a prelevarlo gratuitamente, promettendo solo una percentuale sulla futura rivendita. Qualche azione incredibile è rimasta, però, come l’assist di tacco nella sfida d’alta classifica contro l’Amiens.
Tchaouna può essere pericoloso anche contro difese schierate. Tende a venire dentro al campo per cercare il tiro o la rifinitura, con una buona predisposizione all’ultimo passaggio; ma è chiaro che sembra dare il meglio di sé quando ha spazio davanti a può attaccare in campo aperto. Fatica ancora a livello di scelte, e si è visto anche nei pochi spezzoni in cui è entrato in campo finora. Contro il Cagliari, a due minuti dalla fine, con la Salernitana sotto di un gol, si è incaponito in un dribbling all’altezza di metà campo con l’uomo addosso. Il dribbling alla fine gli è riuscito e ha subito fallo, ma l’azione ha finito per facilitare le perdite di tempo del Cagliari. Al contempo, però, Tchaouna sembra poter vincere ogni duello che ingaggia al livello fisico. Forse il cambio d’allenatore lo aiuterà a giocare di più.
Filippo Inzaghi in carriera ha sempre scelto uno stile di gioco piuttosto reattivo, preferendo difendersi su un campo piccolo e attaccare con un campo grande da attaccare, spesso troppo grande. Le sue esperienze in Serie A, in passato, non hanno funzionato anche per l’insufficienza di idee col pallone. Per le sue squadre attaccare sembrava davvero troppo difficile. Alla Salernitana però trova giocatori a proprio agio in transizione e con spazio davanti, e Tchaouna è uno di questi. A Salerno aneddoti sul conto di Tchaouna circolano da settimane. Si narra di gol e dribbling leggendari in allenamento, e i siti che seguono la squadra ne reclamano l’utilizzo da tempo. Uno dei suoi allenatori ha dichiarato «L’obiettivo di Loum é di giocare il maggior numero possibile di partite, Loum resta un giovane giocatore con un enorme potenziale; ha ancora bisogno di imparare».
La Salernitana è terzultima in Serie A per NPxG. È anche una delle squadre con la peggiore percentuale di dribbling completati (dati Statsbomb). Calcolando queste difficoltà offensive non sarebbe assurdo se il francese cominciasse a giocare sempre più spesso nelle prossime partite – un nome quindi buono per la poverissima asta di riparazione al Fantacalcio.
Tchaouna chiude ogni suo post su Instagram scrivendo “As Sabr”, che dall’arabo possiamo tradurre con “pazienza” ma sarebbe una traduzione limitante. Sabr deriva dalla parola “sabbar”, il nome della pianta di Aloe che cresce nel deserto in un clima estremamente ostile. Viene usata nel Corano per indicare una qualità spirituale: mantenersi forti e puri davanti alle ostilità, mantenere fiducia nel futuro, nel bene e nelle proprie azioni.
fonte ultimouomo.com
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