La legge fissa quindi criteri economici per poter usufruire dell’agevolazione: l’Isee del nucleo familiare non deve superare gli 8.265 euro
La soglia sale fino a 20mila euro nel caso di famiglie numerose. Ammessi al bonus sono anche i percettori di pensione o reddito di cittadinanza
Non esiste una norma che stabilisce l’entità dello sconto sulla Tari. La scelta è infatti demandata a ciascun Comune
C’è poi la possibilità di pagare la tassa a rate (di importo minimo di 100 euro) per i contribuenti che si trovano in alcune situazioni stabilite dalla legge. Così è ad esempio per chi beneficia anche del bonus sociale per disagio economico sulle bollette di luce, acqua e gas
E ancora, si ha diritto di pagare la Tari a rate anche se ci si trova in condizioni economiche particolarmente disagiate secondo i criteri fissati dal proprio Comune e se l’importo da versare è del 30% sopra il valore medio delle fatture dei due anni precedenti
Non esiste una procedura da seguire per richiedere il bonus Tari. La sua applicazione avviene in automatico sulla base dell’Isee dichiarato
Beneficiare del bonus o meno non cambia le modalità di pagamento della Tari. Le principali sono il modello F24, il MAV e il bollettino postale
Secondo l’ultima ricerca della Uil, negli ultimi 5 anni la Tari è aumentata in media del 7,7%. Nel 2022 costava in media 325 euro. Il costo maggiore si registra a Pisa con 519 euro medi l’anno a famiglia. Seguono Brindisi, dove si versano 518 euro, e Genova 489 euro
Tra le città meno costose ci sono invece Belluno, con 169 euro l’anno a famiglia, e Novara con 174 euro
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