Tuttavia, la situazione è diventata più complessa quando, il 30 settembre scorso, è stata emessa una nota che contesta la procedura come erronea. Successivamente, il 2 novembre scorso, il responsabile del Sit del Ruggi ha nominato in via temporanea la dottoressa Ida Moccia come referente infermieristico del Servizio immunoematologia e trasfusione.
Una nomina su cui chiede chiarezza il Nursind provinciale, che ha inviato una nota ai vertici dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno.
“La designazione della dottoressa Moccia ha suscitato perplessità, in quanto il responsabile del Sit del Ruggi non ha fornito alcuna griglia di valutazione dei curricula vitae richiesti a tutti i dipendenti. Inoltre, non sono stati comunicati i parametri di valutazione né i punteggi attribuiti a ciascuna voce, che avrebbero dovuto essere utilizzati nella selezione del referente infermieristico”, ha detto il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco.
La controversia si basa anche sulla mancanza di chiarezza nei dettagli del processo di selezione, contravvenendo alle direttive dell’ex direttore amministrativo, Salvatore Guetta, e del direttore delle Risorse umane, Maria Landi, che avevano vietato l’attribuzione di incarichi al di fuori di regole definite e concordate. Questo solleva dubbi sul rispetto dei dettami contrattuali regolamentanti la procedura in questione.
“Di fronte a questa situazione, si è richiesta l’immediata sospensione della procedura di nomina, con la richiesta di esposizione delle valutazioni delle due candidate coinvolte, al fine di garantire il rispetto dei dettami contrattuali. In mancanza di una risposta soddisfacente, si minaccia di ricorrere alle vie legali per affrontare questa controversia”, ha affermato Biagio Tomasco. “La vicenda mette in evidenza la necessità di trasparenza e conformità alle regole in qualsiasi procedura di selezione e nomina, specialmente in un contesto professionale come quello sanitario, dove la chiarezza e la correttezza sono fondamentali per garantire il miglior servizio possibile ai pazienti. Se non avremo risposte sull’argomento chiederemo chiarezza tramite le vie legali”.