Si è trattato, di un confronto franco ma determinato , esordisce Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, che dimostra, da un lato, quanto sindacati come il nostro siano da sempre concretamente aperti al dialogo, ma che dall’altro non muta affatto i nostri intenti.
Gli infermieri italiani e tutti gli altri professionisti sanitari dell’assistenza sono stanchi, logorati e arrabbiati e per questa ragione hanno deciso di mobilitarsi sul tutto il territorio nazionale attraverso manifestazioni di protesta e sit in, coinvolgendo anche i Prefetti, affinché agiscano , in qualità di rappresentanti del Governo, sulle Regioni , sulla Presidenza del Consiglio , sugli stessi Ministri della Salute e del Lavoro, e sul Comitato di Settore, per ottenere risposte chiare e precise alle richieste di valorizzazione delle professionalità infermieristiche e di quelle ex legge 43/2006.
Il messaggio sull’attuale stato d’animo dei professionisti dell’assistenza è quindi arrivato forte e chiaro, attraverso la nostra voce, al Ministro Schillaci, con il quale sono stati affrontati i delicati punti chiave di quelle questioni di cui ci premeva, da giorni, maggiormente discutere: ovvero alcuni dei contenuti della bozza della Legge di Bilancio.
Abbiamo appreso, da parte del Ministro, della proposta di rinviare al 2027 , l’applicazione del tanto discusso articolo 33, ovvero la nefasta ipotesi dei tagli delle pensioni con la riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 e che, non smetteremo mai di dirlo, potrebbe rappresentare una vera e propria punizione che il personale attualmente in servizio nella sanità pubblica non merita, con una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media.
Abbiamo lasciato intendere al Ministro che, con l’ipotesi di rinvio, si procrastina un provvedimento pericoloso, che rimane profondamente iniquo e che, se da una parte viene posticipato, e questo rappresenterebbe all’apparenza una momentanea boccata d’ossigeno (definiamo pure l’azione del Governo come il male minore), dall’altra non smetterà certo di essere profondamente ingiusto e lesivo per i nostri professionisti nel momento in cui entrerà in vigore.
Il solo pensare di toccare le pensioni dei professionisti dell’assistenza viene visto, da parte loro , come un alto tradimento: sono state queste le parole che mi son sentito personalmente di esprimere al Ministro durante il nostro incontro, continua De Palma.
La politica non può permettersi di fare cassa sulla pelle degli infermieri, che ogni giorno combattono, tra mille disagi, per la tutela della salute della collettività e che tanto hanno dato in termini di sacrificio, a rischio della propria vita, durante il Covid.
Siamo allora stati chiari e abbiamo ribadito la nostra posizione circa la necessità di cancellare del tutto questa sciagurata norma, che non farà altro che fomentare, quando verrà messa in atto, le fughe dal SSN, le dimissioni volontarie e la richiesta di pensionamenti anticipati.
E non abbiamo certamente bisogno di tutto questo, ora come in futuro!
Altresì, da parte del Governo, “mettere le mani” sulle pensioni dei professionisti della salute andando ad intaccare diritti già maturati , in parole povere “mettere le mani nelle loro tasche”, potrebbe rasentare a nostro avviso l’incostituzionalità, oltre che un ulteriore “colpo in pieno viso ” che, gli infermieri e le ostetriche che già da anni lavorano sul campo e che sono vicini alla pensione, non meritano di certo.
Per noi del Nursing Up, il rinvio dell’applicazione della norma “taglia pensioni” al 2027, non può essere proposto come alternativa alla sua applicazione già dal 2024 , perchè è chiaro che qualsiasi modo per allontanare l’amaro calice , di fronte al rischio di vedersi svuotare le tasche sin dal subito, può rappresentare un modo per avere ulteriore tempo a disposizione , per lavorare sulla politica e far bloccare la norma, ma Nursing Up vuole la sua definitiva cancellazione !
Accogliamo positivamente, invece, ed è stato questo uno dei punti chiave dell’incontro con il Ministro, la volontà di modificare l’articolo 10 comma 5 della bozza della legge di bilancio, con l’inserimento da noi richiesto, della professione infermieristica tra quelle da valorizzare. Aspettiamo anche l’integrazione della norma con le altre professionalità dell’assistenza. Occorre ora, e lo abbiamo ribadito al Prof Schillaci, destinare risorse specifiche del monte risorse contrattuali previsto, pari a 2 miliardi e 300 milioni, ai professionisti dell’assistenza, e far sì che questa modifica non si traduca in una scatola vuota, o in una vana promessa scritta solo sulla carta.
In alternativa, abbiamo chiesto al Governo di dar gambe alla valorizzazione infermieristica inserita nella bozza di Legge di Bilancio, integrando il provvedimento con indicazioni chiare, verso il Comitato di Settore, responsabile dell’atto di indirizzo, affinché lo stesso individui le risorse sufficienti, nei 2 miliardi e 300 milioni previsti, anche al fine di raddoppiare l’indennità di specificità infermieristica e per allargare quest’ultima anche alle ostetriche.
Ora la parola passa al Governo.
Nel frattempo, gli infermieri italiani hanno scelto di manifestare il proprio malcontento nelle Regioni Italiane : Cortei, flash mob, sit in e manifestazioni, e se tutto questo non dovesse bastare, chiosa De Palma, siamo pronti ad ulteriori iniziative di protesta, per raccontare i nostri disagi ai cittadini e alla stampa, ma soprattutto per spingere la politica a rivedere finalmente questo metodo, che non tiene assolutamente in considerazione il cuore pulsante della sanità italiana: e cioè i professionisti dell’assistenza.
Commenta