“La scelta di non ricorrere al Consiglio di Stato, senza girarci troppo intorno, è un’ammissione di colpa da parte della Giunta regionale costretta ad alzare bandiera bianca – dichiara Tommasetti – L’Avvocatura regionale ha infatti consigliato di mettere fine allo scontro legale in quanto gli errori compiuti risulterebbero evidenti, persino agli occhi dei funzionari”.
Il consigliere regionale ricorda poi il contesto in cui l’opera si è impantanata: “Non solo manca la gara d’appalto, al momento ferma, ma nei giorni scorsi abbiamo appreso (e puntualmente denunciato) la notizia dello sconsiderato aumento dei costi di progettazione, oltre alle ombre che si addensano sugli espropri dei terreni”.
Ma l’aspetto più importante, conclude Tommasetti, è il rischio di trovarsi tra le mani l’ennesima incompiuta: “Per il nuovo ospedale Ruggi il governatore Vincenzo De Luca si è speso in prima persona, presentandola come il fiore all’occhiello di una sanità d’eccellenza che in realtà non esiste.
Nella sua consueta propaganda inizialmente aveva fissato nell’inizio del 2023 l’apertura del nuovo Ruggi. Più recentemente, aveva più prudentemente annunciato per l’autunno del 2023 almeno la partenza dei lavori: ad oggi invece c’è solo un altro pasticcio amministrativo, e a certificarlo è proprio l’Avvocatura della Regione”.