“Gli studenti hanno poca fiducia nelle istituzioni. Sentono che la loro voce non viene ascoltata e che le evidenti contraddizioni di un sistema scolastico ormai datato non verranno mai sanate. Scendere in piazza risulta essere una necessità, un modo per urlare al mondo: «Esistiamo anche noi! Non dimenticateci!», afferma Daniele Sica, membro dell’ UdS Salerno e rappresentante degli studenti del B. Focaccia di Salerno. Parallelamente Sara Monti, coordinatrice regionale dell’Unione degli Studenti Campania, afferma:
“Vogliamo essere presi sul serio. Dai professori alle istituzioni, si rivolgono a noi come se i problemi che denunciamo fossero nostri capricci. Strade non sicure, edifici non accessibili e una scuola che ci fa stare male psicologicamente sono problemi reali. Non vogliamo abituarci ad un sistema che va cambiato e dobbiamo essere noi a cambiarlo. La nostra opinione conta!”. Gli studenti metteranno in pratica quindi ciò che meglio sanno fare: cori, bandiere, striscioni, creati tutti da loro tramite l’immortale arma della creativita’. Ma soprattutto in piazza regnerà sovrano il dissenso nonostante quest’ultimo sia fortemente disincentivato dal governo corrente.