S. Eustachio, Codacons all’attacco: “Chiediamo utilizzo area verde adiacente la chiesa”

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Utilizzare l’area verde adiacente la chiesa di Sant’Eustachio loro assegnata: è la richiesta avanzata dalle associazioni di volontariato della zona della città capoluogo che con i loro iscritti, oltre 150 firmatari, si sono rivolti al Codacons per chiedere il rispetto della delibera di giunta adottata nel mese di aprile 2016.

Le associazioni, tra le altre cose, chiedono -come riporta oggi anche il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – il rinnovo per altri tre anni degli spazi.

L’area è stata resa inaccessibile da lavori, «effettuati in contrasto con quanto stabilito dalla Soprintendenza», come evidenzia il Codacons e che di fatto hanno reso impraticabile tutto lo spazio aperto dell’area di terreno immediatamente adiacente al lato Est della Chiesa di San Eustachio (si possiede ampia documentazione fotografica e video – c’è stato già l’intervento della polizia municipale).

«Già si è provveduto a denunciare nei mesi passati l’accaduto agli organi competenti e si è partecipato già a diverse sedute della commissione trasparenza. In data 14 11 23 si è provveduto quindi a chiedere una nuova convocazione della commissione trasparenza vista la gravità dell’accaduto e l’urgenza di nuovi adempimenti», ha attaccato il Codacons.

Inoltre, il mancato utilizzo degli spazi ha bloccato il progetto di attività ludiche per oratorio parrocchiale, nato con finalità aggregative e di preservazione dell’ambiente e per consentire alla popolazione nuovi spazi dove svolgere varie attività gratuite tra cui modellismo dinamico, astronomia, disegno e pittura, cura delle piante, boyscout, pic-nic familiari.

«Per il progetto sociale che nel luogo preposto è durato di fatto solo poche settimane, la richiesta al Sindaco viene inviata anche da parte delle associazioni con i rispettivi iscritti: Cana (Centro Astronomico Neil Armstrong), Voglio un Mondo Pulito, Gruppo Scout Salerno 1 (San Francesco- Scout d’Europa FSE), Polisportiva Locubia ASD, nonchè circa centocinquanta cittadini che hanno subito il maltolto.

 In attese delle verifiche anche giudiziarie sulle responsabilità di coloro che non hanno preservato il manto erboso di tutta l’area (così come prescritto dalla Soprintendenza) ma hanno addirittura condotto scavatrici e ruspe modificanti lo stato dei luoghi, abbiamo richiesto – ha dichiarato l’avvocato Matteo Marchetti, vice presidente nazionale dell’associazione  – il rinnovo per almeno tre anni del comodato d’uso gratuito ai soggetti su citati così come previsto dalla determina del 17 12 2020 ritenendo ogni altro atto illegittimo alla luce degli accadimenti degli ultimi tre anni».

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