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Baronissi, il consiglio comunale approva mozione contro i tagli del governo

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Foto di archivio

La Legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri e all’esame del Parlamento dispone, per la prima volta dopo sette anni, tagli per 250 milioni agli enti locali, di cui 200 milioni a carico dei comuni e 50 milioni per provincie e città metropolitane – spiega il sindaco Gianfranco Valiantequesti tagli metteranno in crisi i già fragili equilibri di bilancio degli enti locali, in molti casi con possibili riduzioni dei servizi ai cittadini, aumento dei tributi locali e blocco delle assunzioni.

La legge di bilancio non è ancora stata approvata in via definitiva e speriamo che il Parlamento lavori per emendare ci recuperando risorse da misure-spot come il taglio dell’Irpef previsto per il solo 2024. I tempi sono stretti e serve il massimo impegno. Baronissi lancia l’allarme ed è pronta a fare la sua parte”.

La mozione propone che vengano azzerati i tagli di risorse previsti per Comuni, Province e Città metropolitane, che sia consentito agli enti l’utilizzo delle economie di gara derivanti dai ribassi d’asta per i progetti del PNRR, che si rifinanzi e si potenzi Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e il fondo per la morosità incolpevole, che si restituiscano 350 milioni sottratti nel Decreto Anticipi agli interventi a sostegno della disabilità per rifinanziare i fondi specifici (caregiver familiari, inclusione delle persone con disabilità, inclusione delle persone sorde e con ipoacusia), che si avvii con urgenza una riforma complessiva del governo del territorio affidando ad un’agenzia nazionale, articolata per regioni, la realizzazione di azioni di prevenzione del rischio idrogeologico. Infine, che si porti a compimento la riforma del reato di abuso di ufficio concludendo l’iter parlamentare già avviato.

Siamo molto preoccupati – conclude Valiante – le misure previste, se approvate dal Parlamento, rischieranno di mettere in crisi gli equilibri di bilancio soprattutto dei comuni finanziariamente più deboli, e di impoverire ulteriormente la capacità di assicurare i servizi locali proprio nel momento di maggiore bisogno per il riflessi negativi dell’inflazione e di una crisi economica che si fa sempre più forte”.

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