La procedura, nelle ultime settimane, è stata bloccata dai giudici del Tar di Salerno che, dopo il ricorso presentato dai secondi classificati in graduatoria (il raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dal Consorzio Eteria della famiglia Caltagirone di cui fa parte anche la Rcm Costruzioni del gruppo Rainone), hanno cancellato l’intera procedura che era stata assegnata al Consorzio Sis, evidenziando gravi incongruenze nel capitolato tali da inficiare l’intero bando.
La firma dell’accordo fra Anac e Regione Campania – come riporta, anche in prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – è di martedì scorso.
Nel protocollo d’intesa, emergono anche le verifiche che l’Anac sarà chiamata ad effettuare. Non sfuggirà nulla. E’ stato fissato anche un primo “paletto“: la Regione si impegna ad inserire negli atti di gara la clausola che prevede la possibilità di avvalersi della risoluzione di ogni accordo «nei confronti dell’imprenditore o dei componenti la compagine sociale, o dei dirigenti dell’impresa con funzioni specifiche relative all’affidamento alla stipula e all’esecuzione del contratto sia stata disposta misura cautelare o sia intervenuto rinvio a giudizio» per reati come concussione, corruzione, istigazione alla corruzione, traffico di influenze illecite, turbata libertà degli incanti.
La Regione, inoltre, si impegna a promuovere la sottoscrizione da parte degli operatori interessati a realizzare l’opera di patti di integrità e a segnalare tempestivamente all’Anac eventuali anomalie.
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