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Comune: via al rimpasto in giunta tra imbarazzi, freddezza e malumori degli esclusi

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Delusione è la parola d’ordine. La maggioranza si sente delusa, tradita e nonostante siano ampiamente terminati i giri di consultazione – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – la certezza matematica di portare a compimento l’opera ancora non c’è.

Intanto, il primo passo è stato fatto: ieri mattina gli assessori tecnici Paola Adinolfi e Michele Brigante hanno rassegnato le dimissioni. L’ingegnere, vero esperto nel suo settore, si è dimesso alle 12.30, anticipato dalla sua collega, «delusa dalla freddezza con la quale è stata trattata» ha raccontato a quanti l’hanno chiamata per esprimerle solidarietà.

Lei e Brigante le vittime di un sistema politico che vuole a tutti i costi premiare il consenso. Ed è giusto, sia chiaro.

Due cose però non tornano: se il disegno iniziale era quello di far fuori i tecnici perchè il sindaco Vincenzo Napoli ha scelto di cedere a  Claudio Tringali e di farlo restare, almeno per il momento, al suo posto?

Perchè all’Urbanistica dovrebbe entrare un assessore con una laurea in sociologia e al Bilancio un tecnico (sì perchè per quanto donna di partito Eva Avossa non era candidata al consiglio comunale) con laurea in materie letterarie? Perchè ridicolizzare fino a questo punto la città di Salerno? Il decreto di nomina arriverà questa mattina ma il primo cittadino non avrebbe così voglia di incontrare la stampa, almeno così dicono i suoi fedelissimi.

L’equilibrio è sempre più precario a Palazzo di Città. Il rimpasto in giunta era necessario per mantenere un equilibrio all’interno della maggioranza Napoli, per apparire sereni e compatti. Ma così non è: deluso Fabio Polverino che aspettava il suo ingresso in giunta per meriti e competenze, sostituendo la Adinolfi anche dopo l’esperienza acquisita a capo della commissione Bilancio.

Ha provato a far sentire la sua voce ma, alla fine, è andato via rassegnato. Lo stesso non si può dire di Horace Di Carlo che ancora grida vendetta per, a suo dire, l’ennesimo torto subito. Per lui, è evidente, non ci sono i numeri per eleggerlo presidente del Consiglio Comunale e in ogni caso non erano questi gli accordi.

Angelo Caramanno potrebbe non avere i numeri per diventare presidente del Consiglio comunale, a seguito delle dimissioni di Loffredo che entrerà in giunta: Napoli teme possano esserci franchi tiratori.

Questa mattina dovrebbe tenersi la riunione dei capigruppo per il prossimo consiglio comunale in programma il 30 novembre e anche su questo fronte il primo cittadino è molto agitato. Dal giro di consultazione è sicuramente emersa la volontà dei gruppi consiliari di rispettare l’indicazione ma è chiaro che un colpo di testa dell’ultimo minuto potrebbe cambiare le carte in tavola.

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