Da un lato, una maggioranza sempre più delusa che oggi inizia a fare i conti con un sistema di potere che non fa sconti a nessuno, men che meno ai fedelissimi, dall’alto gli assessori che dovranno mettersi in competizione e decidere a chi spetta quel determinato settore.
Sì, perchè pur di provare a dare un contentino, il sindaco ha dovuto dividere ambiti che, anche solo per una logica e per evitare difficoltà nei cittadini, dovrebbero essere nelle mani di una sola persona. Ovunque è così ma non a Salerno.
Così a Dario Loffredo la delega al commercio, ad Alessandro Ferrara quella alle attività produttive. La novità, per Ferrara, è data dalla delega agli eventi e l’innovazione.
Ma se commercio è sinonimo di attività produttive, eventi non può che essere sinonimo di cultura, anche perchè da questo punto di vista Salerno ha tanto da imparare e da fare. E invece no, perchè la cultura resta nelle mani del consulente delegato Ermanno Guerra, oggi primo dei non eletti con la lista Progressisti per Salerno che è riuscito a tornare a Palazzo Guerra dopo la sonora sconfitta alle passate elezioni comunali.
È caotica la situazione, sotto tutti i punti di vista. E chiaramente, assessori e delegati si faranno la guerra per rivendicare il proprio spazio.
Ma non è tutto. La delega al commercio è nelle mani di Loffredo per l’appunto che, tra le altre cose, è socio di un locale nel cuore del centro storico cittadino.
Conflitto di interesse? Palese. Si correrà ai ripari? Chiaramente no. E allora cosa fare? Sorridere, rigorosamente a testa basta e andare avanti come se tutto procedesse per il meglio.