Le ordinanze di custodia cautelare in carcere erano state emesse dal GIp di Salerno, su richiesta della Procura. I fatti sarebbero stati commessi tra Scafati e Pompei a partire dal 2008. Secondo l’ipotesi accusatoria una delle vittime, sin dai 5 anni, sarebbe stata più volte percossa dal padre con immotivata violenza, anche mediante l’uso di un ferro da stiro e un mestolo, sottoponendola a pretese punitive crudeli; un’altra vittima minore sarebbe stata indotta a prostituirsi da sua madre ed insieme alla stessa avere rapporti sessuali a pagamento con uno degli indagati trovato anche in possesso di materiale pedopornografico. L’inchiesta era partita dopo la denuncia di una delle due zie, che aveva scoperto materiale compromettente sul tablet della ragazza più grande, poi dalle confidenze della sorellin