Al PalaBerlinguer, dinanzi anche all’arcivesco di Salerno- Campagna-Acerno monsignor Andrea Bellandi, Mazzocchi – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – si è stretto in un momento di profonda riflessione con i tanti giovani presenti.
«Un po’ tutti, quando si è in difficoltà, cerchiamo qualcosa alla quale aggrapparci. Io l’ho fatto nella fede – ha affermato il giocatore della Salernitana – . Oltre a questo, ho avuto la fortuna di cimentarmi con lo sport, una delle poche discipline che permette di salvarti la vita, di tenerti lontano dalla droga e dalle tentazioni. E’ una cosa seria che sa ricambiarti solo se dai il massimo sempre».
Durante il suo intervento, Mazzocchi ha anche raccontato di diversi episodi della sua vita che lo hanno legato a doppio filo alla fede. Il primo è legato alla scomparsa di un suo amico d’infanzia all’età di nove anni: «Ero molto piccolo ed è stato un evento che mi ha segnato. Sono situazioni che sono impossibili da superare se da soli. Il consiglio è di farsi aiutare, di stringersi e cercare il confronto con le persone che ci vogliono bene».
Il secondo invece è legato alla conoscenza con l’attuale moglie Tonia: «A lei devo tutto, ogni sogno che ho realizzato. Ci siamo conosciuti in un movimento domenicano del nostro quartiere.
Mi ha seguito ovunque sacrificando la sua vita. Però sono riuscita a convincerla a finire gli studi: la sua laurea sarà un grande insegnamento».
Infine, anche un pensiero sui recenti episodi di cronaca legati alla violenza sulle donne: «Le nuove generazioni sono abbandonate a sé stesse. Sento di ragazze che hanno paura ad uscire la sera: inaccettabile».
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