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Luci d’Artista, il progettista: “Torino è un museo a cielo aperto, Salerno non ancora”

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«Il progetto di Salerno Luci d’Artista dello scorso anno, aggiornato in questa diciottesima edizione, non è stato realizzato nella sua interezza per diverse ragioni.

Ha subito numerose modifiche che ne hanno condizionato l’esito finale. Per l’attenzione e la cura che dedico ad ogni mio lavoro considero pertanto questa edizione come un momento di passaggio, un percorso di avvicinamento, nella speranza di poter consegnare alla città, nell’edizione numero 20, una manifestazione rinnovata, capace di dispensare emozioni e attrarre un pubblico più vasto e consapevole».

E’ quanto ha affermato, nell’intervista pubblicata dal quotidiano “Il Mattino“, Luca Pannoli, che insieme a Maria Cristina Milanese, è l’ideatore del progetto Ondesign che illuminerà Salerno fino al 21 gennaio.

«Torino nel 1998 è stata la prima città ad utilizzare la luce come medium espressivo nella realizzazione di opere d’arte pubblica: in questo ha fatto scuola e da allora sono nati festival e manifestazioni in numerosissime città europee.

Lo stesso è accaduto in Italia, ad esempio a Pescara, Genova, L’Aquila e a Salerno, la città che più di altre ha abbracciato con entusiasmo quest’idea.

La partita però si gioca su terreni differenti: in tutte le città citate, in generale si tratta di installazioni luminose che sulla scorta delle tradizionali luminarie devono ogni anno rinnovarsi, per offrire scenografie urbane sempre differenti.

La scelta fondante che invece ha compiuto Torino è stata quella di realizzare una collezione en plein air di opere d’arte pubblica, ovvero installazioni luminose ideate da artisti. Torino Luci d’Artista è di fatto un museo a cielo aperto di opere d’arte luminose che non ha eguali in Europa».

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